2014

Conte: «Permaloso? Agnelli è buono…»

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Il ct della Nazionale tra passato e futuro

Dopo un’ora e mezza di confronto con tutti gli allenatori della Serie A (fatta eccezione per Sarri, Benitez e Zeman, mentre Garcia e Mancini hanno mandato i vice), Antonio Conte ha spiegato lo sfogo dopo la partita di Genova contro l’Albania: «Mi sono sentito in dovere di dire quello che pensavo: non sono uno che si tira indietro se deve andare controcorrente, il vento in faccia lo prendo. Sapendo che chi alza la voce poi prende anche delle bastonate. Si è dato il via a un appuntamento istituzionale: è giusto fare una o due riunioni l’anno in cui il ct si confronta con i tecnici dei club», ha dichiarato il commissario tecnico della Nazionale, che, come riportato da Tuttosport, ha affrontato i temi discussi con i colleghi: «Abbiamo parlato delle difficoltà, una di quelle che ho fatto emergere è che in queste tre convocazioni, su 23 giocatori 8-10 non sono titolari nelle proprie squadre. Un dato allarmante: prima il club era la vetrina per la Nazionale, ora la Nazionale è la vetrina per i club. Nessuno mi ha fatto promesse, né io volevo ascoltarle. Avevo necessità di confrontarmi con loro e di far capire che tipo di situazione andava rinsaldata a livello di rapporti e informazioni. Ho ascoltato quello che avevamo da dirmi. C’è stato un confronto costruttivo da parte mia, ho detto quello che pensavo senza tanti giri di parole».

RISULTATI – Il confronto costruttivo ha portato alla scelta di una data, cioè 9-10-11 febbraio, che sarà però da vagliare, per un possibile stage. L’ultima parola spetta ai presidenti, ma oltre agli stage Conte ha accennato anche alla possibilità di convocare a fine campionato alcuni giocatori per non rischiare di averli fuori condizione contro la Croazia e di anticipare il campionato dalla prossima stagione.

METODI – Conte ha parlato poi dei suoi metodi di lavoro: «Ogni allenatore ha i suoi, ma mi sono permesso di soffermarmi su un dato allarmante e qui ho chiesto una mano: chi non gioca, si fermi ad allenarsi dopo la partita. Ho chiesto di avere un occhio di riguardo: di solito quando finisce la partita, si va tutti sotto la doccia, invece è meglio fermare i giocatori che sono rimasti in panchina o che hanno giocato solo 20’ e fare una integrazione di lavoro. Io l’ho sempre fatto alla Juventus. Qualcuno mi ha rimproverato perché li alleno troppo a Coverciano? Troppo è difficile: sarei contento già di allenarli. A Coverciano abbiamo così poco tempo che diventa difficile farli lavorare duramente».

JUVENTUS – Dopo aver escluso la possibilità di dimettersi da un incarico che invece lo responsabilizza, Conte ha parlato dei rapporti con la Juventus e risposto al presidente bianconero Andrea Agnelli: «Non penso che ci siano stati problemi particolari. Ancora non siamo riusciti ad andare a Vinovo a fare il giro, ma lo faremo quanto prima. Lunedì ho avuto il piacere di vedere il presidente, il direttore, i giocatori della Juve, per me è sempre un piacere rivedere gente con cui ho lavorato. Adesso c’è la volontà di avere un rapporto diretto con tutti gli allenatori. Li chiamerò senza alcun problema, così come mi auguro che lo facciano loro. Agnelli? E’ stato fin troppo buono a dire che sono un po’ permaloso, perché sono molto permaloso».

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