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Conte: «La Coppa Italia per noi è una possibilità; Marotta? Può dire quello che vuole, ma…»
Le parole di Antonio Conte, tecnico del Napoli, in conferenza stampa in vista della sfida di Coppa Italia dei partenopei con la Lazio
Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa in vista dell’impegno di Coppa Italia del Napoli contro la Lazio. Di seguito le sue parole.
BOVE – «Prima di iniziare ci tenevo a nome mio e di tutti i ragazzi a mandare un grande abbraccio ad Edoardo Bove, siamo tutti con lui e speriamo di vederlo presto, quanto prima, a fare quello che sa fare benissimo».
LA COPPA ITALIA UN OBIETTIVO – «Il nostro obiettivo è di crescere, costruire qualcosa, per crescere c’è bisogno di giocare quanto più possibile. Noi quest’anno per alcuni aspetti è penalizzante per tanti calciatori perché abbiamo solo il campionato e abbiamo la Coppa Italia, abbiamo giocato due partite, la prima in assoluto col Modena, poi col Palermo c’era la possibilità di dare spazio a dei calciatori che ne avevano avuto di meno fino a quel momento e domani avremo un’altra opportunità chiara per testare un po’ la crescita da parte di tutti. E’ importante prepararci bene, andare avanti in Coppa Italia significa avere altre possibilità, altro spazio per dimostrare che si stanno facendo miglioramenti, per capire bene anche per il club, per i calciatori, pure per me… fino ad adesso siamo stati bravi e fortunati a non avere infortuni. Abbiamo avuto quello di Mazzocchi, s’è puntato molto su un numero ristretto di giocatori, è un momento importante per fare delle valutazioni e per i giocatori e la affrontiamo con impegno e voglia».
MAROTTA HA DETTO CHE SONO I FAVORITI – «Ripeto, il direttore può dire quello che vuole, sicuramente conoscendolo molto bene, avendoci lavorato, ma penso che a fine anno se non dovesse essere l’Inter la vincente dello Scudetto non sarebbe poi molto contento e non considererebbe la stagione una buona stagione. Posso dirlo perché lo conosco molto bene, poi ognuno deve recitare la propria parte, magari anche dall’interno qualcuno può spingerlo a dire qualcosa come questo ma ripeto, stiam parlando di una squadra che non ha due squadre, ma due squadre e tre quarti, quindi il nulla cosmico. Si stanno concentrando molto su di noi e non vedono forse chi veramente può essere chi gli crea fastidio. Ma sono stra-convinto che sono parole che si porta via il vento, se non dovessero vincerlo lui non sarebbe molto contento e tanti dovrebbero farsi delle domande».
SE SI RIFERISCE ALL’ATALANTA – «Ognuno, ogni club, inizia l’anno con degli obiettivi, poi possiamo dichiarare ciò che vogliamo ma alla fine internamente ognuno sa se gli obiettivi sono stati raggiunti o meno. Poi capisco che qualcuno prova a fare scarica-barile, ma ci sono i dati di fatto. Noi dobbiamo rispondere al nostro club, all’ambizione del club, agli obiettivi posti insieme, ognuno sa il reale obiettivo. A me va benissimo tutto, noi sappiamo… ad inizio anno e l’ha detto anche De Laurentiis più volte. E’ un giochino che fa sorridere, dà a voi da parlare ma poi uno deve portare a casa l’obiettivo e non le chiacchiere. Non penso che il direttore Marotta, dovessero non vincerlo, sarà sereno e tranquillo…».
SCELTE DI FORMAZIONE – «Noi guardiamo sempre partita in partita, quindi la più importante è quella di giovedì. Detto questo, farò delle scelte perché ci sono tanti calciatori in rosa. Abbiamo avuto un buon inizio, ma non deve essere merito solo ai 12-13 che hanno preso parte, ma il merito va suddiviso all’intera rosa, a chi è subentrato, a chi ha giocato poco o niente proprio ma negli allenamenti ha tenuto alta l’intensità e la competizione. Io se dico qualcosa è perchè lo penso, se dico che c’è una crescita collettiva è perchè lo penso. Possiamo valutare veramente il gruppo, ed è importante per me, per il club, in vista anche di qualche infortunio o influenze o altro se siamo ben attrezzati fino alla fine oppure se c’è da guardarci… è troppo importante. Darò spazio a chi ha dimostrato di meritare questo spazio, poi mi auguro, ma sono sicuro, ci sarà una grande risposta come accaduto anche col Palermo. Non dimentichiamo che tutte le gare vanno giocate, con i titolari abbiamo vinto ai rigori col Modena di Serie B. Non andiamo dietro a cose ipotetiche, è inevitabile che con tutte le nostre forze cercheremo di andare avanti per dare spazio a chi lo meriterebbe ma per tante cose non ne ha trovato. Abbiamo bisogno tutti di risposte dopo un terzo di campionato».
OCCASIONE PER I CALCIATORI SUL MERCATO – «No, assolutamente, non è un esame per nessuno. Non bisogna essere spietati, io faccio giocare dei calciatori meritevoli di questa opportunità. Ribadisco, da Dimaro ad oggi ho visto una crescita notevole di tutti gli elementi e gliel’ho anche detto, poi bisogna far corrispondere i fatti con i ragazzi. Se mi dici che miglioro, che sto crescendo e poi non mi fai giocare mai? Noi dobbiamo essere credibili, io mi sono espresso sulla crescita, sul miglioramento del singolo per far crescere il livello di squadra, quindi non è un esame per nessuno, ma un’opportunità per dire ‘io ci sono’. Lavoriamo, non giocando abbiamo la settimana tipo, ma al tempo stesso c’è una rosa solo per il campionato e la Coppa Italia e dobbiamo sapere per certo dove dobbiamo andare…».
RASPADORI AL POSTO DI MCTOMINAY – «Dissi dove lo sto provando, per noi è un giocatore importante, meriterebbe più spazio e fa parte di quei 13-14 giocatori che hanno giocato di più dall’inizio, è un calciatore intelligente, stiamo provando delle cose con lui e mi aspetto delle conferme giovedì su ciò che stiamo provando. Lui ci alza la qualità del palleggio, delle conclusioni in porta, quindi ho la necessità di vederlo dall’inizio così come altri… stiamo lavorando tanto, proviamo ed ho bisogno di verifiche altrimenti resta teoria. Purtroppo non abbiamo altre situazioni ed in settimana pensavo anche ad amichevoli internazionali con qualche squadra che non fa le coppe ma è difficile, ma sarebbe necessario ed abbiamo solo due competizioni».
MOLTI HANNO GIOCATO POCO INSIEME – «Noi ci alleniamo 10 contro 10, gli automatismi ci sono, sono 5 mesi che ci alleniamo con quasi due squadre, una titolare e l’altra che scalpita per essere titolare. A livello di automatismi non sono preoccupato, l’abbiamo dimostrato già col Palermo, ma ribadisco: bisogna capire qual è l’obiettivo principale, costruire qualcosa e capire bene al di là di una singola partita se stiamo sulla strada giusta, se non dobbiamo fare niente, se stiamo sereni o meno, senza perdere l’umiltà e capire sempre che siamo in costruzione. Umiltà, piedi a terra, sacrificio per fare le cose bene senza sparare fesserie».
OBIETTIVO VITTORIA COPPA ITALIA – «Voi parlate di vincere molto facilmente qui, uno si alza la mattina e parla di vincere Coppa Italia, Champions, campionato, vinciamo, ma per vincere si devono costruire le vittorie altrimenti non vai da nessuna parte. La costruzione è alla base della vittoria, bisogna costruire l’ambizione per stare lì con le altre, una voglia realistica, ma non da sognatori. Qui c’è la differenza, il sogno non lo tolgo a nessuno, ma la realtà è che c’è una costruzione in atto per durare e dare gioia all’ambiente che anche l’ambiente a volte non è compatto e c’è pure quest’altra difficoltà. Parliamo di vincere come bere un bicchiere d’acqua, con tutto il rispetto che posso avere ma voi dovete rispettare anche chi lavora ed un minimo di esperienza per costruire cose durature ce l’ha!».
PROCESSO DI CRESCITA – «Io sono il primo a vedere miglioramenti, col lavoro si alza il livello, ma serve pazienza. Noi più che lavorare non possiamo, le mie idee sono: lavoro lavoro lavoro per costruire, non per svegliarci dall’oggi al domani e puntare a vincere».