Editoriale
La mentalità di Conte, i nervi di Lautaro, i segreti dell’Inter
Il terzultimo turno della Serie A ha riportato al centro dell’attenzione la situazione in casa Inter: il battibecco tra Conte e Lautaro la più realistica spiegazione dello Scudetto nerazzurro
In una trentaseiesima giornata di Serie A sostanzialmente interlocutoria, la copertina se la prende tutta ancora l’Inter anche se stavolta per la lite tra Conte e Lautaro Martinez.
L’ennesima dimostrazione di forza della corazzata Campione d’Italia contro la Roma è infatti quasi passata in secondo piano rispetto al clamoroso battibecco che ha avuto come protagonisti il tecnico e l’attaccante argentino.
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Pietra dello scandalo la sostituzione del Toro, subentrato a sua volta nel primo tempo all’infortunato Sanchez, perché oggettivamente non all’altezza della sua fama. Una prestazione scadente e svogliata che ha indotto l’allenatore salentino all’avvicendamento con Pinamonti.
Scelta che ha fatto infuriare Lautaro, il quale nel suo percorso verso la panchina ha calciato con rabbia una bottiglietta d’acqua. Atteggiamento che non è passato inosservato, al punto che Antonio Conte si è scagliato verbalmente contro il suo giocatore, apostrofandolo come “fenomeno”, in tono evidentemente dispregiativo.
In pochi attimi, la perfetta fotografia del perché l’Inter abbia dominato la Serie A. La mentalità vincente del mister tradotta nel desiderio di non mollare di un centimetro, anche quando si potrebbe pensare esclusivamente alle meritate vacanze. D’altronde le sparate dell’ex CT della Nazionale non sono una novità: da Brozovic a Vidal, da Perisic a Bastoni, tutti o quasi ne hanno percepito il fiato sul collo nei momenti di stanca.
Ma come ha giustamente suggerito Stellini al termine di Inter-Roma, sono situazioni di campo che possono capitare. Resta, però, anche un piccolo campanello d’allarme perché è fuor di discussione che la situazione in casa nerazzurra sia tutt’altro che chiara.
La questione stipendi, la necessità di un ridimensionamento economico e il progetto tecnico in stand-by non possono lasciare indifferenti giocatori e staff. La stessa scelta di rimanere in silenzio nel pre e nel post da parte di Antonio Conte un altro segnale di incertezza e inquietudine.
Lo spettro di un nuovo 2010 aleggia su Appiano Gentile. Il trionfo di Madrid, l’apice del Triplete, “rovinato” dall’addio di Mourinho. E ora che finalmente l’Inter ha ritrovato una squadra e uno staff vincenti, l’ultima cosa di cui avrebbe bisogno il popolo nerazzurro è l’inizio di una nuova fine.