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Conferenza stampa Prandelli: «Io a rischio? Sto trascurando famiglia e amici»
Cesare Prandelli, tecnico della Fiorentina, parla alla vigilia della gara contro il Parma: ecco le dichiarazioni dell’allenatore dei viola
Cesare Prandelli ha parlato alla vigilia della gara contro il Parma. Le parole in conferenza stampa.
CONTRO IL PARMA – «Siamo pronti. Siamo ormai da tempo calati in questa realtà. Le ultime prove hanno dimostrato che la squadra ha risposto sul campo, dobbiamo avere più concentrazione e convinzione nell’uno contro uno. Il Parma ha dimostrato di essere una squadra molto viva, per cui abbiamo rispetto: sappiamo che si giocherà molto del suo campionato qua a Firenze e noi dovremo essere pronti alla battaglia».
INFORTUNATI – «Sono out Castrovilli e Igor, oggi cerchiamo di recuperare in parte Bonaventura e Kouame, stanno facendo abbastanza bene: il test di oggi sarà importante».
KOKORIN – «Forse, a livello inconscio, è ancora condizionato da quel problema fisico accusato con l’Inter. Fa una grande mole di lavoro ma non riesce a fare quel cambio di passo che ha nelle corde».
COMMISSO – «Quando parla un presidente va sempre ascoltato, i suoi messaggi sono dettati dalla situazione e dalle difficoltà… io sono stato anche criticato perché ho difeso la proprietà. Penso che Barone e Commisso siano soli in una città molto complicata, per questo sono vicino a loro umanamente. Nello spogliatoio ci si dice di tutto ma io difenderò sempre i miei giocatori al 100%: chiaro che a loro chiedo di più, chiedo senso d’appartenenza. Ma nell’ultimo mese la squadra è molto compatta».
RISCHIO ESONERO – «Io ho dato la massima disponibilità per affrontare una situazione difficile. E’ tre anni che la Fiorentina lotta per la salvezza ed è inutile nasconderlo. Il mio futuro è domani. Se poi mi rendo conto di essere un peso prendo la mia strada senza problema. Io sono a disposizione in qualsiasi modo questa società vuole. Ho grande energia e voglia personale. Sto trascurando famiglia e amici ma per me la Fiorentina viene prima di tutto. Essere a rischio non è un problema, tutti gli allenatori lo sono».