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Conferenza stampa Mourinho: «Bello lo stadio pieno in questo momento. Futuro? Non ne parlo»

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Conferenza stampa Mourinho: le parole del tecnico giallorosso dopo la sfida tra la Roma e la Sampdoria. Le dichiarazioni

(inviato all’Olimpico) – José Mourinho, tecnico giallorosso, ha parlato in conferenza stampa dopo Roma-Sampdoria, match della 28esima giornata di Serie A.

MIGLIORARE NELLA GESTIONE «Lo vogliamo sempre. Quello che dite è vero, dopo l’1-0 non abbiamo giocato per chiudere la partita, anche a causa della stanchezza, il ritmo era basso anche di testa. Anche Pellegrini giocava a centrocampo. Abbiamo perso troppo palla e senza sentire grande pericolo… ma quando sei basso e hai un vantaggio solo di 1-0 la gara è aperta. Con i cambi siamo migliorati, il secondo gol non è arrivato per caso ma come conseguenza di un miglioramento. Solbakken ha aperto Augello, c’è stata anche la transizione nostra dove avevamo profondità. E poi Paulo a giocare davanti ai centrocampisti ci ha dato sicurezza nell’uscita palla e lì è finita anche senza il 2-0».

DIFESA A 4 «I giocatori che abbiamo sono questi. Cristante è un’altra soluzione per questo centrocampo. Mancini, Kumbulla, Smalling, Ibanez e Llorente sono i difensori, tre starebbero in panchina. La costruzione a tre è stata una necessità per nascondere dei problemi, per necessità di utilizzare i giocatori più forti in quel momento e la squadra così è cresciuta. Mi sono piaciuti molto i centrali stasera, poi Llorente ha una cultura diversa rispetto agli altri, cerca di costruire e gioca meno lungo. Mi è piaciuta la gara che ha fatto. Zalewski non è un terzino da linea a quattro però. Sono pochi gli allenatori che giocano sempre come vogliono e hanno i giocatori perfetti per il modulo che gli piace. Poi ci sono quelli come nel mio caso che si devono adattare a quello che abbiamo. Oggi però l’importante era vincere dopo due sconfitte di fila».

ABRAHAM IN CRISI «I fischi a volte sono duri, ma non so se i fischi erano per lui o per me per il cambio. Magari era così, qualcuno poteva pensare che non ha giocato bene, altri potevano pensare “quello stupido di un allenatore lo ha cambiato”. Gli attaccanti vivono per il gol, anche se noi diciamo che il lavoro non è solo quello. Per l’autostima è importante, magari soffre un po’ per questo però vinciamo insieme e perdiamo insieme. Lui ha fatto il suo, poi è entrato Belotti fresco senza il pericolo di un secondo giallo come Tammy. Andrea ha fatto il suo lavoro. E’ dura per le squadre come noi o l’Udinese avere infortunati o squalificati, ma nel nostro caso abbiamo fatto punti».

RAPPORTO CON I TIFOSI «Quando uno va all’Università Gregoriana al fianco di un Cardinale puoi solo avere parole belle. Ho e avrò sempre parole belle per questi tifosi, anche oggi abbiamo parlato di questo prima della partita. La gente merita, merita sforzi, merita che noi facciamo i romanisti, capendo quello che loro sentono. Si è costruito qualcosa di molto bello col tutto esaurito, anche in momenti dove i risultati non sono fantastici. Quello che si scrive di me… io posso dire solo che il mio futuro sarà sempre per la causa. Non parlo con amici, non parlo con i compagni, non parlo con giornalisti. Qualche mese fa il CEO ha detto che era sicuro sarei rimasto, ma era un’interpretazione sua, così come quella di Zazzaroni. Io di questo non parlo con nessuno, la situazione contrattuale è chiara, ho un anno di contratto. Il calcio è calcio, a volte i contratti non sono la cosa più importante e niente».

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