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Conferenza stampa Mourinho: «Mi fido di Abraham. Venezia squadra forte»

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Conferenza stampa Mourinho pre Venezia-Roma. “Mi fido di Abraham. Venezia squadra forte”

Josè Mourinho, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Venezia: ecco cosa ha detto

In conferenza stampa, Josè Mourinho ha parlato alla vigilia di Venezia-Roma.

INFORTUNATI – «Voi sapete tutto. Calafiori è infortunato, Pellegrini si è allenato. Sapete tutto».

ATTACCO – «Se si fa un paragone tra il numero di gol segnati e le occasioni create c’è un problema.. Ci sono delle squadre che creano molto meno ma segnano. In questo momento stiamo facendo fatica nel finalizzare quanto creiamo. Sarebbe più preoccupante se non avessimo alcun tipo di creazione di gioco. Se segnassimo ad ogni occasione avremmo un risultato più ampio».

VENEZIA – «Non conosco di persona Zanetti, abbiamo giocato contro tanti anni fa, ma lui era un giocatore e io un allenatore. Il Venezia gioca bene, segue dei principi ed è molto propositivo. E’ pericoloso in attacco, sa giocare di contropiede e ha una squadra che ha potenzialità. Sarà una partita difficile».

CRISTANTE CENTRALE – «Abbiamo queste opzioni. Mancini giocherà sicuramente, Cristante, Kumbulla e Ibanez sono le altre opzioni. Magari gioco con Ibanez centrale e Tripi sulla fascia sinistra. Nemmeno lui è un esterno, ma ha una cultura tattica offensiva. Cristante è bravo in costruzione e per un centrocampista che gioca in difesa è più semplice. Con il Bodo non ha avuto problemi. Possiamo costruire la squadra in modo equilibrato anche senza terzini di ruolo».

ABRAHAM – «Noi andiamo in gol con tutti, non solo con Abraham: Ibanez ha segnato il suo stesso numero di gol, Pellegrini ha segnato i suoi gol, El Shaarawy senza giocare sempre titolare ha fatto qualche gol in campionato e in Conference League. Tutti gli altri hanno capacità e gioco, perché senza non si può andare a segno. Ogni partita creiamo occasioni, arriverà il momento in cui Tammy si sbloccherà. Ho fiducia in lui».

CAMBI – «Sempre questa domanda. Non voglio pensare che tu non sia intelligente, mi piace pensare che tu fai così apposta».

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