2019

Conferenza stampa Mazzarri: «Tante incognite dopo la sosta»

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Conferenza stampa Mazzarri: le parole del tecnico granata alla vigilia della sfida in trasferta contro l’Udinese

(dall’inviato allo Stadio Grande Torino)Riprendere da dove ci si era lasciati, almeno dal punto di vista della prestazione. E quindi dalla convincente versione che, contro il Napoli, aveva risposto colpo su colpo alla più quotata formazione di Ancelotti. Walter Mazzarri, con una rosa rientrata al Filadelfia alla spicciolata dalla sosta per le Nazionali ma ormai pressoché al completo, si è presentato con questo obiettivo in conferenza stampa alla vigilia della trasferta ad Udine. «A me piace sempre avere la squadra sotto controllo: non è un alibi, ma questa pausa rappresenta un’incognita. A maggior ragione per una formazione come la nostra finora altalenante e che arrivava dall’ottima prova contro il Napoli».

UDINESE – «Se non facciamo una partita di valore, contro una squadra che vanta giocatori del calibro di De Paul o di Lasagna che era in Nazionale prima dell’infortunio, la trasferta diventa rischiosa. Ci vogliono attenzione ed equilibrio: se crediamo di andare là all’arma bianca senza pensare alle due fasi di gioco, ci sbagliamo di grosso».

CONTINUITA’ – «Questa estate abbiamo anticipato la preparazione, ma ci siamo ritrovati comunque in ritardo per i tanti impegni estivi delle Nazionali. Ma bisogna tirare fuori il 110% dai giocatori a prescindere da qualsiasi situazione. Anche se abbiamo qualche punto in meno rispetto a quelli che avremmo meritato. Quando hai tanti giocatori in rosa si rischia di non dare loro continuità, e infatti finora non abbiamo potuto garantirla. Comunque il gruppo sta crescendo di condizione».

SOSTITUZIONI – «Se si è portata la panchina a 12 giocatori e tutte le rose sono aumentate, per quale motivo rimanere ai classici tre cambi e non passare a cinque? Credo che tutti gli allenatori sarebbero d’accordo e sono contento che una voce importante come quella del presidente De Laurentiis si sia esposta in merito».

TUDOR – «Dispiace sempre quando un allenatore è squalificato, avrei preferito fosse in panchina. A volte noi allenatori avemmo bisogno di essere compresi, per esempio quando mettiamo un piede fuori dall’area tecnica per la foga del match».

EUROPA – «La ricetta giusta è pensare ad una partita alla volta, soltanto alla fine si tirano le somme. Gli allenatori devono pensare a fare rendere la squadra, i giocatori devono fare vita sana e in campo andare a mille. Pensando ai fatti e non alle parole».

DIFESA – «Gerarchie con tutti i centrali a disposizione? Dipende dai movimenti che ha in testa l’allenatore, a prescindere dalla difesa a tre o a quattro. Ma la gerarchia è determinata soltanto dall’ultima partita disputata e dalle indicazioni offerte».

IAGO – «E’ partito titolare in questa stagione perché in ritiro stava meglio di tutti, poi purtroppo è capitato un brutto infortunio. Ma per tenere certi ritmi e poter scendere in campo per 90′ bisogna stare non bene ma benissimo. Per il momento penso sia un’opzione più che altro dalla panchina, perché nel suo ruolo c’è chi sta meglio: a breve sarà pronto».

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