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Conferenza stampa Juric: «Juve? Devi essere perfetto e deve girarti anche un po’ bene»

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Conferenza stampa Juric: le parole del tecnico dell’Hellas Verona alla vigilia della sfida di campionato contro la Juve

Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro la Juve. Le sue parole.

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JUVE – «Quando affronti squadre così è chiaro che devi essere perfetto e loro non al massimo, e deve girarti anche un po’ bene. Faremo la nostra partita, poi si vedrà, come al solito. Quando non ci sei perdi con chiunque, ma puoi anche fare risultato con squadre più forti».

PROTOCOLLI ANTI COVID – «Cerchiamo di viverla normalmente. I ragazzi le loro cose le fanno, devi avere fortuna. Siamo tutti a rischio, adesso ci sono anche le varianti. Noi stiamo attenti, ma non si può fare molto. L’uomo si abitua a tutto e va avanti, sperando che a noi non succeda».

MALIZIA – «Dopo Genova non ero arrabbiato, ero dispiaciuto, perché c’erano stati tanti minuti di dominio, con occasioni offensive da gestire meglio. La squadra si costruisce piano piano: ci sono momenti nei quali l’allenatore influisce poco, certe cose si acquisiscono col tempo. Anche i giovani possono avere malizia, è difficile da allenare. Poi magari se a Vieira a Genova arriva la palla e la butta via non succede niente, invece abbiamo perso due punti».

DIFFERENZE CON L’ANNO SCORSO – «Sono due annate diverse. L’anno scorso, a questo punto, eravamo una squadra definita dal punto di vista dell’identità. Questa è al trenta percento: dipende molto dai ragazzi. Certe cose non le stiamo facendo bene, alcuni possono fare meglio. Non siamo ancora chiari: durante la partita alterniamo momenti buoni ad altri meno buoni. Penso che siamo in fase di costruzione, come gruppo».

FORMAZIONE – «Non ho ancora deciso. Alcuni giocatori negli ultimi mesi hanno dato tantissimo e iniziano un po’ a cedere, cosa normalissima. Non è facile inserire i nuovi, oltre a Vieira e Favilli, per alzare la concorrenza. In queste settimane ci abbiamo provato, per avere più scelte. Non ho ancora deciso, ho ancora qualche dubbio».

COMPLIMENTI – «Ieri è venuto a trovarci anche Pessina, oltre a Pazzini. Sono state due visite belle. Con i ragazzi sono chiaro: dipende tutto da loro. Siamo in un momento positivo nell’espressione del nostro calcio, ma dipende molto da loro, da quanto migliorerà chi è ancora un po’ sotto e da che contributo andranno i nuovi. Possiamo andare in tutte le direzioni, speriamo di andare in quella giusta. Ci vuole anche un po’ di fortuna, che contribuisce a darti fiducia. È tutto nelle mani dei miei giocatori, per il resto va bene, prché quando ti fanno i complimenti fa piacere, sapendo che nel calcio può cambiare tutto in due settimane».

ILIC«Non sono sorpreso, dai primi allenamenti mi aveva trasmesso una sensazione di intelligenza e voglia di lavorare. Il City sceglie giocatori ben precisi. Lui non è nemmeno al venti percento: ci sono aspetti che non vanno bene, nei quali deve migliorare, ma attribuibili alla sua giovane età. Ha un margine di miglioramento assoluto, è nelle prime fasi della sua crescita. Poi vediamo come crescerà, deve migliorare fisicamente. Ma ha appena iniziato: in quattro o cinque anni, se tutto va bene, può diventare un giocatore importante».

DIMARCO – «Voglio averne tre che possono fare tutto, che non comportino svantaggi. Col terzo a sinistra abbiamo qualche problema, soprattutto dopo la partenza di Empereur non ne abbiamo uno lì che fa entrambe le fasi bene. Vorrei andare più su questa strada, su difensori che cerco di migliorare sotto l’aspetto del gioco».

LASAGNA – «Kevin è top. Io vedo il calcio in un modo diverso, forse. Quando vedo un giocatore così sono felice: come si è creato le occasioni, i movimenti che ci hanno permesso di ripartire. Quando uno fa così non mi soffermo sull’errore. Dall’inizio abbiamo preso questa strada, sapendo chi siamo: tolleriamo gli errori, non gli atteggiamenti sbagliati. I nostro non sono top player, quando fanno errori non è un problema, è un problema quando sbagliano l’atteggiamento».

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