Conferenza stampa Juric: «Non possiamo diventare più forti dello scorso anno» - Calcio News 24
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Conferenza stampa Juric: «Non possiamo diventare più forti dello scorso anno»

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Conferenza stampa Juric: il tecnico dell’Hellas Verona ha parlato alla vigilia della sfida contro l’Atalanta. Le sue parole

Ivan Juric, tecnico dell’Hellas Verona, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Atalanta.

ATALANTA – «Gasperini mi ha insegnato tutto, ha portato l’Atalanta ad una dimensione fantastica. Dopo la sconfitta col Liverpool ho sentito commenti vergognosi da parte di ex calciatori, invece è andato a Liverpool a vincere due a zero, con lo stesso modulo dell’andata. Ha creato un mostro. A Verona non ci sono le condizioni per pensare di diventare come l’Atalanta, e non possiamo nemmeno pensare di diventare più forti dello scorso anno, ne parlavo anche con Tony: quando trovi giocatori affidabili non è facile sostituirli, non ci sono paragoni, la vedo difficile».

KUMBULLA – «Il merito più grande di Gasp è che non sono mai andati via i giocatori più forti, solo giocatori che potevano essere sostituiti. Con Kumbulla non penso di aver fatto un lavoro spettacolare: gli ho detto cinque cose, abbiamo lavorato bene, ma penso ad esempio di aver fatto meglio con Empereur. Marash è andato da solo».

BENASSI – «Io non ho mai allenato Benassi: penso un giorno. Ha questo problema al polpaccio e non riesce ad uscirne, in questo momento la situazione è questa. Non ho avuto questi casi nella mia storia calcistica, per cui è meglio parli il dottore. Oggi è una giornata importante: vediamo se Lovato e Favilli riescono ad allenarsi con noi e se sono convocabili. Abbiamo perso per questa partita, penso, Magnani».

PESSINA – «Non mi voglio togliere meriti: ho fatto un bel lavoro, sicuramente il tuo modo di allenare va bene per loro, però sono intellettualmente fortissimi. Basta dire due cose, non devi spendere molto tempo. Specialmente a livello emotivo, gli dici una cosa e loro la fanno. Hanno una predisposizione per il lavoro fantastica. A Matteo abbiamo dato consapevolezza, è stato un passo fatto bene per l’Atalanta e per Pessina: si sono ritrovati senza spendere praticamente niente un giocatore che ha fatto partite importanti. Sono felice per Matteo, mentalmente mi era molto vicino».

MARADONA – «È stato il mio primo idolo. C’è grande tristezza, è inspiegabile. È inspiegabile il mio sentimento nei suoi confronti, perché piangi. Questo per me è inspiegabile. Non è stato un esempio umano, ma è inspiegabile il mio attaccamento nei suoi confronti, perché ti ha regalato emozioni che nessuno ti ha mai regalato. La notizia ti sconvolge, mi sembrava fosse morto mio fratello, o mio padre».

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