2020

Conferenza stampa Gattuso: «Siamo stanchi, ma vogliamo battagliare»

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Conferenza stampa Gattuso: «Pensiamo al Torino, non al Barcellona. Futuro? Sapete tutti com’è il mio contratto»

Gennaro Gattuso ha analizzato in conferenza stampa la prossima sfida contro il Torino: «Giochiamo contro una squadra forte fisicamente, sta a noi mettere in campo chi è pronto a dare il 100%. Ci sarà da battagliare. Siamo stanchi, ma dobbiamo recuperare in tempo. In questo momento i calciatori non devono pensare al Barcellona, bensì ai Belotti, ai Zaza, agli Ansaldi, a Nkoulou. È vero che il Torino non vince da tanto tempo, ma ci sono giocatori importanti».

Sul futuro: «Ho un contratto fino al 2021, con una via d’uscita mia al 30 aprile. Ma oggi non c’è un problema contratto. Io voglio lavorare, sono venuto qua per questo e raggiungere degli obiettivi. Con De Laurentiis mi sento 3-4 volte al giorno. Oggi la mia priorità non è il contratto. Io voglio stare bene, mi gaso quando vedo un ambiente bello. Voglio stare bene. Voglio allenare persone che hanno voglia di venire qua. Io sto molto bene qua. Ho riscontrato grande professionalità qui. Sembra che non funziona nulla, invece umanamente c’è tanta roba. Ci sono tante persone che lavorano nel club che sono tanta roba, io sto bene qui. Io ho firmato sei mesi e lo sapevo, con l’opzione che la società può decidere se confermarmi o no. Avevo anche altre offerte da un anno o due anni. Ma sapevo di venire qui a giocarmi un’opportunità incredibile: la Champions League, i calciatori forti che alleno qui, per me sono tanta roba. Non ci sono problemi di contratto».

Sui singoli: «Milik? Ha una classe immensa e ci può dare una grande mano. È l’ultimo dei miei problemi. Mertens? Spero di recuperarlo, proverà ad allenarsi con noi. Ghoulam sta molto meglio, è contento. Sono molto felice che si stia allenando con continuità. Vediamo domani. Koulibaly invece ha cominciato a correre e lo giudichiamo la prossima settimana. Lozano e Meret? Sono fortissimi, ma in questo momento ho in mente un’altra idea di gioco. So di non comportarmi benissimo a livello aziendale, ma io faccio giocare chi è funzionale al mio metodo», ha concluso il tecnico del Napoli.

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