Conferenza stampa Gattuso: «Serve una prova top e forse non basterà. Su Insigne...» - Calcio News 24
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Conferenza stampa Gattuso: «Serve una prova top e forse non basterà. Su Insigne…»

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Conferenza stampa Gattuso: le parole del tecnico del Napoli alla vigilia della sfida di Champions League contro il Barcellona

Gennaro Gattuso, tecnico del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League contro il Barcellona. Le sue parole riportate da Tuttonapoli.net

MATCH – «Sappiamo che per noi sarà molto molto difficile, sappiamo che squadra affrontiamo, servirà una grande prestazione tecnica e tattica, forse neanche basterà, ma c’è la consapevolezza di affrontare grandi campioni».

INSIGNE E LOZANO – «Insigne oggi s’è allenato al 100% con la squadra, domani voglio sentire dalla sua bocca che è al 100%, ma se non è al 100% non scenderà in campo, se è al 100% ci darà invece una mano. Lozano, non è cambiato nulla, dopo il lockdown ha lavorato duramente, rispetta le richieste mie e dello staff e sta avendo più spazio, ha caratteristiche diverse, ma se vuoi fare palleggio serve tempo ma per attaccare gli spazi e avere uno contro uno può fare la differenza. Non è un problema Lozano, ma di come vediamo il calcio e vogliamo giocare».

LOCKDOWN – «Ultimamente abbiamo fatto uno sport diverso. Il calcio non è questo. Tutto il calcio mondiale è stato bravo a far ripartire la macchina, ma questo non è calcio. Abbiamo giocato ogni due giorni, anche la Coppa Italia. Non so chi abbia avuto più vantaggio. La nostra fortuna è stata raggiungere l’obiettivo Europa con la Coppa Italia, abbiamo fatto tante partite col freno tirato, facendomi arrabbiare per l’atteggiamento. Nelle ultime 12 partite comunque siamo migliorati nel possesso palla, siamo la squadra che palleggia di più in Serie A, abbiamo creato tanto anche se non abbiamo finalizzato al meglio»

DIFENSIVISTA – «Basta saper leggere bene i dati, i numeri. Forse in Italia non lo sappiamo fare e si vuole calcare il mio soprannome, ma i numeri dicono diversamente. Se l’organizzazione tattica viene scambiata col difensivismo non è un mio problema. Da calciatore ho fatto cose importanti con caratteristiche totalmente diverse da quelle che ricerco oggi da allenatore. Ci vuole tempo per togliersi un’etichetta, ma va bene così».

PORTE CHIUSE – «Un calcio senza pubblico non è calcio. Il pubblico ti dà vibrazioni, emozioni, ti fa sentire di più la partita. A volte può essere un bene e a volte un male per la squadra di casa, ma il pubblico fa parte del mondo del calcio. Domani ci darà un piccolo vantaggio non aver nessuno sugli spalti perché venire qua e trovare 90 mila persone».

FABIAN RUIZ – «E’ un giocatore che ha ancora grandi margini di miglioramento. Riesce ad esprimersi con un calcio tecnico, di palleggio. Può migliorare ancora tanto. Ci ha dato tanto, ci sta dando tanto. E’ un giovane interessante, avrà una grande carriera davanti a lui. Queste partite per gente come Zielinski, Fabian, Elmas, Lozano e tutti i giovani che abbiamo fanno parte di un percorso, è il vissuto che serve ad ogni calciatore per migliorare e crescere. Domani non dovrà essere una partita di cui aver paura, devono pensare a godersela e giocarsela».

GIOCARE QUESTI MATCH DA ALLENATORE E GIOCATORE – «Da allenatore è completamente diverso. Non posso dare tensione alla squadra, a cui parlerò domani. Io dico sempre che bisogna ricordare da dove si è partiti, della storia che ti sei scritto da solo. L’ho sempre pensata così. Prima di arrivare a fare queste partite, ci sono la parrocchia, la spiaggia, i primi calci, le giovanili e tutto il resto. I miei calciatori devono ricordarsi di questo, non gli farà male».

RIQUI PUIG – «Puig non è un giovane, è un giovane campione. Ha il gioco dentro. Fa sembrare delle giocate difficili come giocate normali, già da due anni. E’ uno spettacolo vederlo giocare, fa bene al calcio, alle persone che vedono il calcio. Questo è merito della cantera del Barcellona, non è un caso che da anni escono calciatori con queste qualità»

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