Conferenza stampa Vanoli: l’intervista dopo Inter Torino 3-2
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Conferenza stampa Vanoli post Inter: «Ripartiamo da questo spirito, qualità Gineitis. Zapata? Vi dico le mie sensazioni»

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Conferenza stampa Paolo Vanoli, l’intervista completa del tecnico granata dopo Inter Torino 3-2, le dichiarazioni integrali dell’allenatore del Toro

Eccezion fatta per il fisco ed il taglio di capelli sembrava ci fosse Paolo Vanoli, questa sera in panchina, a dirigere i propri giocatori. E invece sulla panchina di Inter Torino c’era Lino Godinho: il vice dell’ex allenatore del Venezia, causa l’espulsione rimediata da quest’ultimo nella precedente sfida contro la Lazio. Il portoghese ha quindi fatto il suo esordio in Serie A, non trovando però fortuna nel risultato: i nerazzurri si sono infatti imposti per 3-2 tra le mura amiche di San Siro.

La sfida di cartello valida per la giornata numero sette di Serie A a dire il vero è stata condizionata inconfutabilmente dall’espulsione – dopo appena 20 giri di orologio – di Maripan. Per il resto il Torino accusa la tripletta del ciclone Thuram, ma non esce mai dalla partita e accorcia per ben due volte le distanze ai campioni d’Italia in carica. Di questo e di molto altro ha avuto modo di parlare proprio mister Vanoli in conferenza stampa. Le sue dichiarazioni dopo Inter Torino, vissuta come spiegato in tribuna, riportate qui.

La conferenza stampa di Paolo Vanoli dopo Inter Torino:

Buona prestazione ma mancano i punti. Si può superare quota 53 di Juric?

«Ci sono a disposizione sufficienti punti per superare i 53 punti. Dobbiamo guardare a una partita alla volta. Sono state tre sconfitte diverse. Quella che mi ha dato più fastidio è stata quella in Coppa perché ci tenevamo tantissimo, poi abbiamo affrontato due squadre in forma come Lazio e Inter. Siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo migliorare. La linea difensiva dobbiamo aggiustarla, lo sappiamo, abbiamo cambiato tanti giocatori. Ma faccio i complimenti ai ragazzi perché siamo rimasti in partita con grande spirito, lo spirito Toro che abbiamo dentro si vede e mi porta a fare i complimenti ai ragazzi».

Cosa si porta a casa il Torino da questa partita? Cosa la soddisfa?

«Tante cose positive, perché sono abituato a lavorare su quello. Per quel che riguarda l’aspetto difensivo, sapevo che c’è un’organizzazione da migliorare: i giocatori che sono arrivati non conoscono tanto bene la linea a cinque e qualcuno deve andare a condizione. Ma sono convinto che siamo sulla strada giusta. Mi è piaciuto molto Vlasic, è un giocatore che ci può far cambiare marcia. Anche oggi Karamoh che è entrato ha dato un contributo importante: le quattro punte ci sono sempre d’aiuto. Poi bisogna fare delle scelte: mi dispiace per Adams, però ho provato a tenere dentro la partita mettendoci con una difesa a quattro, ma abbiamo incontrato una squadra veramente forte, schiacciante, con i quinti che hanno grande qualità».

Che spirito il Toro oggi, si può ripartire da qui?

«Negli ultimi dieci minuti per pressare l’Inter in casa sua in dieci vuol dire che si sta bene e si ha la testa giusta per fare qualcosa di importante. Siamo in un processo in cui stiamo diventando giocatori pensanti, e quando pensi troppo rallenti i meccanismi. Dobbiamo trovare quella fluidità che abbiamo avuto in dieci negli ultimi dieci minuti».

Come sta Zapata?

«Dobbiamo aspettare gli esami strumentali, incrociando le dita. Sono preoccupato per questo e per i problemi in difesa allo stesso modo. Duvan è un giocatore importante, mentre dietro non possiamo prendere due gol così in area su colpi di testa. Ho sempre detto che dobbiamo crescere. Però stasera ho visto condizione e voglia soprattutto da chi è entrato. In un campionato, per fare cose importanti abbiamo bisogno di tutta la squadra»

Alle televisioni ha parlato di distorsione…

«Non sono un medico, faccio l’allenatore. Aspettiamo solo gli esami strumentali, che danno certezza».

Quanto può essere importante il ruolo di Masina?

«Molto, è entrato bene come tutti oggi. Questo è quello su cui stavo lavorando: gli infortuni sono dietro l’angolo, quindi abbiamo bisogno di tutti. Stiamo diventando squadra, poi c’è molto da lavorare: dobbiamo lavorare su episodi come quelli dei due gol e non deve succedere che un giocatore esperto come Maripan ci lasci in dieci dopo venti minuti»

Un commento su Gineitis?

«È un ragazzo giovane ma che ha fatto la sua esperienza, ha delle doti e delle qualità ma deve crescere in personalità».

Quanto è cambiata l’Inter rispetto a quando la allenava con Conte?

«Non sono io a giudicare, non posso fare paragoni. Io penso a quello che ho fatto col mister, da collaboratore: dopo tanto tempo di egemonia Juve siamo riusciti a vincere lo scudetto, poi hanno preso un grande allenatore come Simone Inzaghi che sta dimostrando tutto il suo valore»