Confederations Cup, gruppo A: Brasile - Giappone, le pagelle - Calcio News 24
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2013

Confederations Cup, gruppo A: Brasile – Giappone, le pagelle

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CONFEDERATIONS CUP BRASILE GIAPPONE PAGELLE – 

Brasile (4-2-3-1):

Julio Cesar 6.5: impegnato sporadicamente dalle iniziative giapponesi, si sporca i guanti in un paio di occasioni firmate Honda. Maeda lo impegna nella ripresa ma lui si fa trovare ancora pronto. Nonostante gli anni, è ancora un top player.

Dani Alves 6.5: la fascia destra non ha zolla che non sia stata calpestata dalla sua corsa. Contiene e riparte, si conferma come uno dei pilastri della formazione di Scolari.

David Luiz 6: smaltita la sbornia dell’Europa League, il jolly del Chelsea rimane ancora stordito dalle sortite iniziali dello scatenato Honda. Passato l’effetto, accompagna tranquillamente Thiago Silva.

Thiago Silva 6.5: solito totem della difesa. Dove filtra un pallone, c’è il suo piedone o la sua testa ad interrompere ogni velleità nipponica.

Marcelo 6.5: moto perpetuo sulla corsia di sinistra, si sacrifica in fase difensiva per far ripartire l’azione verdeoro con immediatezza.

Paulinho 6.5: solido pilastro del centrocampo, non va mai in difficoltà nel fronteggiare le timide iniziative degli uomini di Zaccheroni. Chiude i giochi in anticipo con il missile che piega le mani a Kawashima.

Luiz Gustavo 6.5: Subito utile in fase di ripiego ad aiutare la coppia di centrali difensivi, capisce con il passare dei minuti che non è certo questa la serata in cui compiere gli straordinari e continua a sorvegliare con ritmi più bassi.

Oscar 6: dopo una partenza a luci spente, riprende fiducia anche grazie al calo dell’intensità degli avversari. Da segnalare il precisissimo diagonale per Fred da cui è scaturito il gol di Neymar.

Neymar 6.5: pronti-via e sforna una magia che vale da sola il prezzo del biglietto. Il suo apporto però sembra limitarsi a quell’occasione: i numeri e i movimenti visti nella ripresa rimangono fini a loro stessi. (73′ Lucas: sv)

Hulk 5.5: Dopo un primo tempo vivace sulla corsia di destra, cala evidentemente nella ripresa non distinguendosi mai per iniziative degne di nota quando non c’è più bisogno di arrabbiarsi. (75′ Hernanes: sv)

Fred 6: la sua partita sta tutta nella preziosa sponda per Neymar in occasione del primo gol. Successivamente si fa vedere per un bel diagonale parato da Kawashima, ma per gran parte del tempo rimane isolato rispetto alla squadra. Eremita. (80′ Jo 6.5: bastano 10 minuti per entrare e chiudere i giochi sul 3-0)

Giappone (4-3-2-1):

Kawashima 5: spettatore privilegiato del capolavoro di Neymar sul primo gol, il numero 1 giapponese sembra riacquistare fiducia con la bella parata su Fred. Il mondo però gli crolla addosso sull’incerta opposizione al tiro di Paulinho, che gli piega le mani e si infila in rete.

Uchida 5: dalle sue parti il Brasile fa il bello e cattivo tempo: non proprio l’uomo ideale per interrompere l’intricata trama carioca.

Konno 5: il lavoro di marcatura sul solitario Fred non è dei più impegnativi. Sicuramente non spicca per concentrazione, insieme al resto del reparto, in occasione del raddoppio di Paulinho.

Yoshida 5: Vedi sopra. Nessuna giocata memorabile da parte del centrale giapponese in una partita dallo sbadiglio facile.

Nagatomo 6.5: “Naga, tu marchi Hulk”. Alle parole di mister Zaccheroni almeno una risata nello spogliatoio giapponese sarà scattata sicuramente. La differenza fisica è evidente, ma nonostante questo il terzino nerazzurro ce la mette tutta per arginare la strapotenza del collega dello Zenit.

Hasebe 5: si nota per un giallo più che evitabile per un calcione ai danni di Neymar. Per il resto, è solo corsa a vuoto.

Endo 5: la corsa c’è, ma quando la squadra non gira c’è davvero poco da fare. (77′ Hosogai sv)

Kiyotake 5: propositivo nei primi minuti, si perde tra le maglie verdeoro una volta che il Brasile prende del tutto in mano il pallino del gioco. (50′ Maeda 6: entra quando la situazione è ormai compromessa, ma prova lo stesso ad impensierire la retroguardia verdeoro)

Honda 5.5: quanto lavoro per il numero 5 nipponico. Mette lo zampino nella maggior parte delle sortite offensive, impensierendo più di una volta la retroguardia dalle parti di un traballante David Luiz. Nel secondo tempo, spegne il motore insieme al resto della squadra e torna ai box. (88′ Inui sv)

Kagawa 5: vuoi l’emozione, vuoi la differenza tra le due squadre, vuoi un po’ tutto, ma il piccolo genio del Manchester United non riesce mai ad uscire dalla lampada per esprimersi al meglio.

Okazaki 5: poche occasioni e ancora meno palloni per l’attaccante più prolifico del Giappone. L’invito arriva nella ripresa subito dopo il 2-0 di Paulinho: la sua conclusione però è da dimenticare. Isolato.