2013

Confederations Cup 2013, Giappone: oltre il sushi c’è di più

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Uno sguardo alla competizione in scena questo giugno: capitolo Giappone

CONFEDERATIONS CUP GIAPPONE – Non solo sumo, arti marziali e fumetti manga: il Giappone è molto di più. In terra nipponica infatti si sta sviluppando sempre di più l’amore per il calcio. Il pallone, nonostante sia considerata un’attività prettamente occidentale, è molto in voga, sino ad essere diventato il secondo sport più popolare, dopo il baseball. I precursori sono stati due calciatori a noi sicuramente ben noti: Shunsuke Nakamura e Hidetoshi Nakata. Il primo, capace di far infiammare i cuori amaranto della società di Lillo Foti e il Celtic Park, e il secondo invece di vincere uno scudetto con la Roma nel 2001. Il Giappone diretto da Zaccheroni, è stata la prima squadra a strappare il biglietto per i prossimi mondiali in Brasile. I Blue Samurai inoltre, nell’ultimo anno vantano anche di aver battuto Nazionali dall’elevato calibro come l’Argentina e la Francia. Insomma, la Nazionale del Sol Levante ha tutte le carte in regola per ben figurare in questa edizione della Confederations. Il Giappone in formato Zac infatti rappresenta una delle possibili sorprese dell’intera competizione e potrebbe candidarsi come autorevole outsider per il titolo finale. Per i recenti risultati ottenuti, tra cui appunto la vittoria della Coppa d’Asia in Qatar nel 2011, possiamo prenderci la briga di dire che, così come il sushi in ambito culinario, anche nel calcio i giapponesi sapranno ben presto farsi conoscere a livello mondiale. 

LA FORZA E’ IL CENTROCAMPO – Anche se il judo è una disciplina che sviluppa la difesa personale, il calcio professato da Zac è tutt’altro che difensivo e predilige un’impostazione prettamente offensiva. Accantonato l’amato 3-4-3 l’ex tecnico del Milan ha fatto del 4-2-3-1 il suo nuovo credo. E’ il centrocampo il vero punto di forza di questa squadra. Keisuke Honda – oggetto dei desideri di Milan e Lazio – opera dietro all’unica punta e permette imprevidibilità e sostanza. Kagawa invece parte da sinistra ed è capace di spaziare e accentrarsi dando libero sfogo alla fantasia. In difesa Yuto Nagatomo è la sicurezza. Il terzino dell’Inter infatti è capace di assicurare esperienza, risultando talvolta pericoloso anche in fase di spinta. Inoltre il Giappone potrà vantare di un collaudato spirito di gruppo, dato che la rosa è praticamente la stessa di quella che ha trionfato in Qatar. 

EQUILIBRIO CERCASI – La Nazionale nipponica è alla ricerca di un solido equilibrio. E’ proprio la vulnerabilità difensiva e la poca concretezza sotto porta a turbare i sogni di Zaccheroni. L’attaccante del Jùbilo Iwata Ryoichi Maeda infatti rappresenta un punto interrogativo, così come Endo, trequartista del Gamba Osaka. Potrebbe pesare inoltre la scarsa robustezza fisica che, per usare un eufemismo, non è proprio il punto forte dei Blue Samurai.

LA STELLA KAGAWA – Scoperto dal Borussia Dortmund, si è messo in mostra nella Bundesliga segnando 21 reti in 49 presenze con i gialloneri. Il giapponese ha subito stuzzicato l’appetito del Manchester United che l’ha comprato per 15 milioni di euro. Lo scorso 2 marzo Kagawa ha segnato la sua prima tripletta in Premier League contro il Norwich City portando a sei gol il suo bottino personale. In Nazionale si è confermato come vero trascinatore, arrivando a segnare 13 marcature. Il suo palmares a livello di club vanta due campionati tedeschi consecutivi, una coppa di germania e il titolo recente in Premier League. Mica roba da poco.

LA CURIOSITA’ – Sono in tutto 4 le partecipazioni ai Mondiali, nel 2002 e nel 2010 i giapponesi si sono protratti sino agli ottavi di finale. Prima di ogni competizione mondiale però, ad attirare l’attenzione era soprattutto la lista dei convocati, la quale spaziava tra i vari Tutiri Yoparo, Sikuro Tesegno, Dinzaki Yosomeyo e Yoko Poko Mayoko. A chi ancora non punta sul Giappone diamo un altro motivo per ricredersi: i nipponici nel 2001 sono arrivati a giocarsi la finale della Confederations Cup, salvo poi farsi soffiare all’ultimo il trofeo dalla Francia. Che possa essere questa la volta buona?

 

 

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