Eredivisie
Buon compleanno a… Quilindschy Hartman
Oggi è il compleanno di Quilindschy Hartman, difensore di 22 anni del Feyenoord in Eredivisie: la sua storia
Oggi Quilindschy Hartman compie 22 anni. Per capirne la personalità – anche se gli avversari è molto probabile che userebbero altri termini meno corretti – è sufficiente averlo visto e sentito in sala stampa al termine di Lazio-Feyenoord.
La delusione per la sconfitta della sua squadra, con conseguente complicazione del percorso in Champions League, era sicuramente bruciante. Ancora di più tenendo conto della gara d’andata, dove gli olandesi avevano dominato, immaginando di poter ripetere quanto fatto l’anno scorso alla formazione di Sarri, eliminata in Europa League. Perciò, il difensore non ha usato toni diplomatici ed è andato diretto, come certi tackle che certamente entusiasmano i suoi tifosi quando li fa in quel catino ricolmo di passione che risponde al nome di De Kuip: «È una delusione perdere questa partita, abbiamo giocato bene ma non conta, un po’ com’è successo con l’Atletico Madrid. Slot ci ha detto che in Champions serve difendere e non concedere gol, ma non abbiamo creato neanche grandi occasioni. Potevamo far meglio, non siamo riusciti a portare a casa nemmeno il pareggio. Siamo tre squadre vicine, possiamo ancora passere il turno. La Lazio ci ha irritati, è passata davanti allo spogliatoio bussando alla porta. Non ho rivisto il gol ma non possiamo perdere palla così. Penso che contro di loro possiamo vincere 9 volte su 10. Loro sono solidi in fase difensiva, ma non trovo che siano una squadra speciale. Penso che noi siamo più forti, ma anche che in Italia sono famosi per difendere l’1-0». In altri termini, a parte il personalissimo accento per essersi sentito un po’ preso in giro da un fatto specifico, sono le parole che Fabio Capello in qualità di opinionista tv ha espresso commentando il successo laziale “alla Allegri”, con quell’atteggiamento difensivo che spesso viene censurato quando lo fa un risultatista invece che un giochista.
Ovviamente Hartman può anche sapere poco di questa divisione che da noi va per la maggiore. Lui traduce con i termini propri di una certa concezione, magari datata ma anche valida, calcio olandese offensivo vs calcio italiano arroccato nella propria area. Con in più quel tanto di frustrazione perché ogni volta che scende in campo all’Olimpico ne esce fuori battuto, a prescindere da chi è l’avversario.
Ma chi è Quilindschy Hartman? Cresciuto nel Feyenoord, sta bruciando le tappe e mostrando un carattere e delle qualità non banali. Un’ascesa per certi versi impetuosa, come attesta il suo valore di mercato. Aveva chiuso la stagione scorsa da campione d’Olanda, con la soddisfazione di essere cresciuto nel club di Rotterdam e, pertanto, di avere sentito particolarmente il piacere di avere contribuito a riportarlo ai massimi livelli dopo un periodo di assenza.
Valore di mercato nel giugno 2023 attestato sui 10 milioni, come si confà ad un ragazzo che ha vissuto l’impresa dapprima partendo come riserva proveniente dal vivaio, per poi affermarsi come titolare e conquistare sempre più considerazione da parte di Arne Slot. La svolta la si è avuta nella gara con il Cambuur, decisa da un suo gol al quarto minuto, in un’azione con un bel po’ di responsabilità della difesa avversaria (non a caso retrocederanno), nella quale infila il pallone sotto la traversa dopo un tentativo dell’ex viola Hancko.
Il match della vita, quello decisivo per lui e per la squadra, è il successo per 3-2 sul campo dell’Ajax. Che lui inaugura servendo il pallone del vantaggio a Gimenez dopo una grande azione. Salvo poi costringere l’allenatore a una rapida sostituzione per evitare che il cartellino giallo rimediato subito si raddoppi colorandosi di rosso.
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Da allora Hartman ha smussato certe irruenze, ha conquistato la maglia della nazionale, ci ha esordito segnando contro Maignan e oggi ha raddoppiato il suo valore a 20 milioni. Caso mai qualcuno in Italia lo cercasse, eviti solo di farlo giocare a Roma, non è il luogo adatto a lui.