2014

Come Neymar solo il Fenomeno: può prendersi la storia

Pubblicato

su

La stella brasiliana alla conquista del mondo: Neymar Jr.

NEYMAR MESSI RONALDO PELE’ BRASILE – Ogni calciatore brasiliano scelto da madre natura per talento e genialità vive i suoi passi calcistici all’insegna di un mito: quello di Edson Arantes do Nascimento detto Pelè. Il punto di riferimento, la guida e la luce: tre Mondiali vinti e recordman nella classifica all-time delle marcature, 77 reti in 92 gare a testimonianza di una supremazia totale.

IL MACIGNO DELL’EREDITA’ – Non c’è possibilità di errore quando si afferma che, tra i meravigliosi papabili succedutisi nella storia, il più degno di essere raffrontato all’icona Pelè risponda al nome di Ronaldo Luis Nazario da Lima. O Fenomeno, attaccante inimmaginabile per caratteristiche tecniche e fisiche e mai replicabile per la purezza delle giocate, ha vinto un Mondiale da capocannoniere (Corea/Giappone 2002) dopo averne perso uno in finale (Francia ’98) ed averne alzato un altro seppur da giovanissimo spettatore (Usa ’94, tanto forte da guadagnarsi la convocazione ad una Coppa del Mondo a soli 18 anni). Alle 77 reti di O Rei il grande Ronaldo ha risposto con 62 piazzandosi al secondo posto della speciale graduatoria dei marcatori della nazionale più titolata al mondo. Una classifica immutabile, fino all’arrivo di un tale impertinente ragazzino.

NEYMAR E LA NAZIONALE: NUMERI FOLLI Neymar da Silva Santos Junior, classe 1992, ha appena ventidue anni e con la doppietta appena rifilata alla Turchia ha già timbrato per ben 42 volte il cartellino con il suo Brasile: viaggia alla media di 0.71 reti a partita, superiore a quella di Ronaldo (0.63) ed ancora inferiore allo strepitoso dato di Pelè (0.83). L’attuale numero 10 verdeoro – già quinto nella classifica all-time dei marcatori della Selecao! – però ha un’intera carriera davanti e basta soffermarsi sulle statistiche presentate per comprendere come abbia ogni possibilità di mettersi tutti alle spalle: altri dieci anni di nazionale – da leader indiscusso – ed una crescita calcistica che lo porterà inevitabilmente a concretizzare ancor di più le varie sfaccettature di un talento immenso. Ma il feeling innato con il suo Brasile assume dimensioni del tutto inattese se paragonato a quanto riuscito ai mostri sacri dell’attuale scenario calcistico: Leo Messi, che di anni ne ha 27 e dunque ben cinque in più di Neymar, di gol con la sua Argentina ne ha siglati 45 in 96 partite (soltanto 3 più del brasiliano, media di 0.46 a gara). Né spaventa Cristiano Ronaldo – che di anni ne ha 29 – il cui score in maglia portoghese segna quota 51 in 116 presenze, alla media di 0.44 reti a partita. Entrambi, a 23 anni (e Neymar deve ancora compierli), presentavano statistiche imparagonabili a quelle del brasiliano: Messi era fermo a 15 gol in 48 presenze (media 0.31), Cristiano Ronaldo a 20 in 53 (0.37). Ma attenzione: neanche il Fenomeno segnava quanto Neymar, per lui 36 reti in 53 apparizioni alla media di 0.67.

COSA ACCADE NEI CLUB – Nel confronto con i plurititolati, Neymar detta voce grossa anche a livello di club: in tal caso tocca catturare le statistiche di Messi e Ronaldo all’età attuale del brasiliano e nessuno dei due aveva segnato tanto. Abbiamo considerato le marcature fino all’età di 23 anni – e Neymar avrebbe dunque altri tre mesi – elaborando i seguenti dati: Messi 127 reti in 214 presenze (0.59 a partita), Ronaldo 97 in 270 (0.33 a partita), Neymar 163 in 280 (0.58, dato attuale). Subito le due inevitabili specifiche: il brasiliano ha segnato gran parte dei suoi gol (219 complessivi in carriera!) nel campionato brasiliano mentre Messi e Ronaldo hanno mosso i primi passi delle rispettive carriere già nei tornei d’elite europea, così come proprio dai 23 anni in poi si è assistiti alle pazzesche esplosioni di entrambi anche in termini strettamente quantitativi. Valanghe di gol e successi che gli sono valsi gli ultimi sei Palloni d’oro e con ogni probabilità il settimo in arrivo. Può Neymar seguire la traiettoria di Messi e Ronaldo? Beh, considerando l’avvio di stagione sembrerebbe proprio di sì: dopo un anno di ambientamento – estremamente complesso per tutto il Barcellona, un’armata consegnata nelle mani di un improvvisato quale il Tata Martino – le cose ora vanno decisamente meglio nonostante ancora una volta si sia optato per un allenatore quantomeno particolare. Il brasiliano ha un peso centrale nell’economia blaugrana, dispensa talento in ogni dove e segna di fatto un gol a partita. Una vita davanti a sé, nell’ambito della statistica pura – e probabilmente della considerazione complessiva – peserà senza dubbio la coesistenza con Messi: l’argentino è l’incaricato di ogni calcio piazzato ed è chi più di tutti attrae le luci del palcoscenico. Ma la scalata di Neymar è appena iniziata e già strabuzziamo gli occhi.

Exit mobile version