2017

Come cambierebbe l’Italia con Mancini nelle vesti di commissario tecnico

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Mancini si candida per diventare il prossimo commissario tecnico dell’Italia: come giocherebbero gli azzurri con lui? Ecco su chi punterebbe

Roberto Mancini non se la passa male, nemmeno quando è lontano dall’Italia. L’avventura alla guida dello Zenit San Pietroburgo finora gli sta regalando delle belle soddisfazioni sia in Russia che in Europa League. Nel campionato nazionale lo Zenit è secondo, a tre lunghezze di distacco dalla capolista Lokomotiv Mosca, mentre in campo internazionale il Mancio ha già strappato la qualificazione ai sedicesimi di finale dopo le convincenti vittoria contro Vardar, Real Sociedad e Rosenborg. Ma in una luna intervista al Corriere dello Sport l’ex tecnico dell’Inter ha voluto puntualizzare un concetto: allenare la nazionale italiana, per lui, sarebbe un onore. Ed è per questo motivo che Mancini tornerà ad essere uno dei nomi più caldi per il dopo Ventura, perché rappresenta uno dei profili ideali per un incarico comunque particolarmente delicato. Ma come giocherebbe l’Italia se Mancini diventasse il commissario tecnico? Nei giorni in cui si parla di moduli (3-5-2 o 4-2-4), prima della doppia sfida dei playoff per i Mondiali contro la Svezia, il giochino diventa molto interessante.

4-3-3 con più muscoli che fantasia

Innanzitutto i dogmi delle squadre allenate da Mancini in passato sono sempre stati due: fisicità all’ennesima potenza e cura maniacale delle palle inattive. I risultati ottenuti con Inter e Manchester City gli hanno dato ragione e anche in nazionale proseguirebbe sulla stessa strada imboccata nei club. Poi si passa al modulo: 4-3-3 o 4-2-3-1, a seconda dei giocatori a disposizione. Non c’è spazio per la difesa a tre, un caposaldo della gestione Conte e un tampone per quella di Ventura.

Per quanto riguarda il portiere il futuro si chiama Gigio Donnarumma, estremo difensore che Mancini stima molto e che promuoverebbe senza alcuna remora. Con Perin che farà da vice al baby fenomeno rossonero. In difesa spazio ai centimetri: al centro il Mancio ripartirebbe da Chiellini e Bonucci, che dovranno far crescere talenti come Rugani, Romagnoli e Caldara, mentre sulle corsie avrebbero ampie chances di diventare protagonisti i vari D’Ambrosio, Darmian, Conti e Spinazzola, senza dimenticare Alessandro Florenzi, che potrebbe anche arretrare nella linea dei difensori.

In una ipotetica linea di centrocampisti difficilmente troverebbero spazio insieme pedine di qualità come Verratti e Jorginho, visto che Mancini predilige giocatori muscolari. Parolo e Gagliardini diventerebbero utilissimi alla causa in un contesto come questo, con Bonaventura e Marchisio come alternative di primissimo livello. In attacco nessun dubbio sul centravanti: sarà un continuo ballottaggio ImmobileBelotti, con Candreva, Insigne, El Shaarawy e Bernardeschi a contendersi due maglie. Ma attenzione al cavallo di ritorno Balotelli, uno che con Mancini ha sempre avuto un feeling straordinario…

ITALIA (4-3-3) – Donnarumma; Conti, Bonucci, Chiellini, Spinazzola (Florenzi); Marchisio, Verratti, Parolo; Candreva, Belotti (Immobile), Insigne. Commissario tecnico: Roberto Mancini.

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