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Collovati: «Scudetto Inter? Ha vinto il gruppo, ma che rammarico la Champions. Se aprirà un ciclo…» – ESCLUSIVA
L’Inter è campione d’Italia: Fulvio Collovati ha analizzato il trionfo dei nerazzurri, dallo Scudetto al mercato, le avversarie e il futuro
Alle ore 22 e 42 minuti del 22 aprile 2024 l’Inter si è ufficialmente laureata campione d’Italia. Grazie al successo confezionato per 2 reti ad 1 contro i ‘cugini’ del Milan, la scuderia meneghina ha aggiunto un trofeo (e dunque una stella) al suo già prezioso arsenale. Un nuovo capitolo di Serie A è stato scritto, al termine di un campionato quasi mai in discussione, che ha visto la società di Via della Liberazione al suo comando dal principio sino al già citato derby con i rossoneri.
Quest’oggi abbiamo avuto il privilegio di discutere con Fulvio Collovati proprio della cavalcata trionfale degli uomini di Simone Inzaghi. Il campione del Mondo 1982 ha raccontato in esclusiva per Calcionews24 l’impresa di Lautaro Martinez e compagni. Con la competenza che solo lo sguardo di un ex calciatore (per altro pezzo integrante della storia nerazzurra) può vantare e la professionalità di chi la stagione dell’Inter l’ha raccontata quasi o tutta in radiocronaca.
Buongiorno Fulvio, iniziamo subito dalla vittoria dell’Inter. Sui giornali oggi c’è chi elogia Inzaghi, piuttosto che Marotta e Lautaro. Poi c’è invece chi encomia l’intero gruppo. Per lei cosa ha fatto davvero la differenza?
«Non vince mai uno da solo. L’Inter ha realizzato una cavalcata pazzesca, mancano cinque giornate alla fine del campionato e l’Inter ha 16 punti di vantaggio sulla seconda. L’ha stravinto questo scudetto. Vorrei ricordare che all’inizio dell’anno questa squadra ha perso Skriniar, Lukaku, Dzeko. Ha rinunciato a tre potenziali titolari, di conseguenza c’erano tanti dubbi.
Per cui è stata brava la società a sostituirli. Poi non è detto che l’allenatore sia per forza bravo a metterli in campo, invece Simone Inzaghi ha dimostrato ancora una volta di esser un tecnico internazionale. Ma anche la proprietà che non si è tirata indietro va lodata. Meritano tutti, non si possono dare i meriti ad una sola componente quando si vince».
A fronte di una cavalcata trionfale in campionato, aumenta ancor di più il rammarico per la Champions fallita. L’eliminazione rappresenta un neo in una stagione pressoché eccellente?
«Io ho commentato l’Inter quasi tutta la stagione. Per l’Inter l’unico punto negativo è stato quello. In Inghilterra in campionato c’è equilibrio, in Spagna il Real Madrid ora sta vincendo ma fino a poco tempo fa il campionato era incerto. In Italia l’Inter ha dominato. Il neo grosso è di non aver terminato almeno tra le prime otto in Champions».
A proposito dello squilibrio che si è costituito nel nostro campionato. Dove finiscono i meriti dell’Inter e dove iniziano invece i demeriti delle avversarie? Milan e Juve potevano fare di più?
«Come è successo l’anno scorso, quando il Napoli ha vinto con 14 punti di vantaggio, ovviamente ci sono dei demeriti delle avversarie. Quest’anno indubbiamente ci sono stati dei demeriti. La Juve per un po’ ha tenuto testa all’Inter, ma era solo un illusione. Tra le due componenti c’è un differenza troppo grande. Per cui dire che le altre hanno fatto meno sì, ma l’Inter ha ucciso il campionato».
Guardando al presente invece, che Inter vedremo nelle prossime cinque? C’è il rischio che i nerazzurri ‘stacchino la spina’ non avendo più nulla da chiedere al campionato?
«È successo al Napoli quest’anno, qualche volta può accadere certo. Però diciamo che a Milano c’è molta più attenzione. La pressione mediatica è più forte, per questo forse c’è anche più abitudine a vincere».
Domenica contro il Torino vedremo un’Inter arrembante quindi?
«Sicuramente non credo vorranno regalare nulla agli avverari. Penso che onoreranno l’impegno. Magari potranno anche giocare le alternative, ma quelle alternative si chiamano Frattesi, Carlos Augusto…che è un nazionale brasiliano. Si chiamano Asllani, Arnautovic, Dumfries e così via. L’Inter potrà anche far giocare i ricambi, ma sono certi ricambi…».
Abbiamo discusso del passato e del presente, rimane soltanto il futuro ora. Crede che l’Inter abbia i presupposti per aprire un ciclo vincente e ripetersi così in campionato?
«Da quello che traspare l’Inter avrebbe già preso Zielinski e Tharemi. Magari punterà su qualche altro grande giocatore. Insomma, c’è la volontà di continuare a vincere. Io sul discorso cicli sono sempre un po’ scettico però. Nel nostro campionato è sempre più difficile. Guarda il Napoli, che quest’anno perde Oshimen e lo stesso Zielinski. L’Inter giustamente deve fare anche i conti col bilancio. Quindi ha dei dirigenti bravissimi certo, ma sulla possibilità di aprire un ciclo non ci metterei la mano sul fuoco.
Basta vedere gli ultimi quattro anni: prima ha vinto l’Inter, poi il Milan, poi il Napoli e ora di nuovo l’Inter. È finita l’epoca in cui la Juve poteva vincere nove campionati di fila. La Juve li ha vinti perché era la più forte certo, ma anche perché le altre erano più deboli. Adesso la Juve vorrà rinforzarsi, il Milan pure. Per cui sul ciclo non lo so, ma che l’Inter avrá una squadra competitiva il prossimo anno ne sono certo.»
Si ringrazia Fulvio Collovati per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista