2014

Collina: «Perugia-Juventus? All’epoca tutti d’accordo, poi…»

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Il designatore UEFA ha parlato della sua carriera di arbitro e rievocato la celebre sfida di Perugia.

SERIE A PERUGIA JUVENTUS COLLINA – Intervenuto ai microfoni di “Radio Sportiva” in occasione del suo compleanno, Pierluigi Collina ha ripercorso alcuni momenti importanti della sua carriera di arbitro: «Gare da incorniciare ce ne sono state, ho avuto la fortuna di stare in campo con grandissimi campioni, rimasi quasi a bocca aperta per l´incredibile calcio di punta di Ronaldinho nella sfida Champions di Barcellona Chelsea, senza dimenticare i brividi della finale di Coppa del Mondo o dell’ultima direzione in Coppa Italia», ha spiegato il designatore UEFA, che ha anche parlato di un episodio storico in Foggia-Bari: «C’era un fitto lancio di oggetti dalle curve, e dopo il cambio di campo era impossibile proseguire per il comportamento del pubblico quando i portieri erano sotto le curve avversarie; così l’unico modo per proseguire e completare il match senza andare contro le regole è stato quello di invertire nuovamente i campi e completare in questo modo la partita».

GLI INIZI – Collina ha poi parlato degli inizi della sua carriera di arbitro: «Ho iniziato ad arbitrare a 17 anni, nel frattempo ho proseguito gli studi prima il liceo, poi l’università. Certamente non pensavo a 37 anni di carriera di questo tipo. È un esperienza che vale la pena di vivere quella dell’arbitro, non pensando alla possibile grande sfida come la finale mondiale ma per tutte le altre soddisfazioni che arrivano».

PERUGIA VS JUVENTUS – Infine, l’inevitabile riferimento alla celebre sfida di campionato tra Perugia e Juventus, che perse lo scudetto all’ultima giornata: «Non ci sono decisioni facili da prendere, tutte sono importanti e comportano responsabilità importanti. Perugia fu qualcosa di particolare, vale la pena ricordare come furono vissuti e commentati quei momenti, se riprendete in mano le cronache dell’epoca vedrete che erano tutti in linea con quello che decisi. Poi con il passare del tempo si tende dimenticare».

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