2015

Colantuono, fiducia all’Atalanta: «Nulla è scontato, ma la Juventus è straordinaria»

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Il tecnico della Dea: «La loro forza è la mentalità: domani ci affronteranno come se fossimo il Borussia»

«Nel calcio si può sempre sperare, perché non c’è nulla di scontato. Però certo, non devo certo stare qua io a parlare delle qualità della Juventus…». Nonostante l’emergenza – otto assenti tra infortunati e squalificati -, Stefano Colantuono, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con i bianconeri, resta fiducioso: «Le partite vanno giocate tutte e sempre al massimo delle proprie possibilità: il risultato del campo, una volta dato tutto, si accetta più serenamente. Sarebbe sbagliato andare a Torino dando per scontato che Tevez e compagni vinceranno: giochiamocela».

L’AVVERSARIO – Un test probante per la Dea, reduce dal pesante ko casalingo con l’Inter: «La Juventus è una delle squadre più forti d’Europa, non solo d’Italia. Speriamo di poter fare qualcosa di positivo e sfoderare una grande prestazione: dal punto di vista della determinazione e del coraggio, mi aspetto molto. Per avere una minima speranza, servirà anche grande organizzazione. Ma una cosa è certa: senza partita positiva, punti non ce ne saranno. La Juve di Cesena? Bravi i romagnoli a creare difficoltà ai bianconeri, ma poi, se Vidal segna, a vincere è la Juve. Quella partita, comunque, deve essere da esempio: i punti arrivano attraverso la prestazione».

TABU’ – Un’altra difficoltà potrebbe arrivare dallo Juventus Stadium, uno dei segreti dei successi bianconeri nelle ultime stagioni: «Onestamente – ammette Colantuono – non credo cambierà più di tanto. Giocare in casa o fuori, con la Juventus, conta davvero poco, perché hanno tifosi ovunque. Dunque, nè per l’aspetto ambientale che quello tecnico cambierà molto. Però, lo ripeto: i bianconeri sono talmente forti che a volte vincono anche quando giocano con il freno a mano tirato. La forza di questa squadra, oltre ai valori tecnici, è la mentalità: lo zoccolo duro non molla un centimetro. Per loro ogni partita è quella della vita. Guardate come si arrabbiava Buffon quando, a Cesena, hanno sbagliato qualcosa… La forza di questi giocatori è la mentalità: domani ci affronteranno come se fossimo il Borussia».

ESITO DIVERSO – La classifica è sempre più difficile, ma il tecnico di Anzio prova a tranquillizzare l’ambiente: «Contro l’Inter abbiamo fatto una bella partita, dispiace per come sia finita. Credo che, se fossimo rimasti in parità numerica, ce la saremmo potuta giocare diversamente. Magari avrebbe vinto comunque l’Inter, ma il primo tempo ha dimostrato che l’Atalanta era fortemente in partita e se la sarebbe potuta giocare fino alla fine».

EMERGENZA – E domani, a Torino, l’Atalanta sarà in grande emergenza: «Al di là degli indisponibili, abbiamo avuto una serie di problemi da valutare nelle prossime ore. Gomez, per esempio, non sta bene, devo vedere se è il caso di rischiarlo o meno, anche perché, dopo la Juve, avremo degli impegni meno difficili. Nessuno stiramento nè strappo: il Papu ha un affaticamento e rischiarlo per perderlo ancora mi darebbe molto fastidio. Abbiamo fatto passare mesi per averlo nelle condizioni migliori, perderlo sarebbe un peccato mortale. Emanuelson? Potrebbe essere una soluzione, ma non solo lui. Non voglio bluffare, ho delle idee in testa e nelle prossime ore deciderò. Chi giocherà al centro? Sicuramente Masiello, che è nato difensore centrale».

 

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