Editoriale
Cluster Nazionale: da Florenzi a Cragno, qualcosa ci sfugge
Il lunedì di Pasquetta ha nuovamente fatto risuonare l’allarme legato al cluster Nazionale con il numero dei contagiati a superare la doppia cifra
Ormai non ci sono più dubbi di sorta: se il cluster Nazionale si fosse sviluppato in una squadra di club, le famigerate ASL (o affini) avrebbero bloccato e isolato immediatamente il gruppo squadra. Il weekend pasquale ha invece portato in dote ulteriori inquietudini e interrogativi.
La positività di Bonucci, risalente a 5 giorni fa, era stata il definitivo indizio di un focolaio ormai diffuso, dopo i contagi multipli all’interno dello staff tecnico Azzurro. E proprio su questi “schermi” auspicavamo una presa di posizione forte della Lega Serie A, addirittura ipotizzando un rinvio in blocco della ventinovesima giornata.
Una soluzione naturalmente non presa nemmeno in considerazione, ma che all’alba del martedì post Pasquetta riscopriamo non fosse del tutto peregrina. Anzi. Perché la nuova positività di Cragno, comunicata dal Cagliari, e quella probabile di Sirigu (non ufficializzata dal Torino, ma tutte le indiscrezioni condurrebbero al portiere granata) adesso preoccupano eccome la Serie A per un rischio diffusione a catena. Soprattutto considerando come entrambi i ragazzi abbiano regolarmente giocato da titolari i rispettivi match di sabato. E il conto potrebbe ben presto salire con un tampone debolmente positivo da verificare in casa Juve.
E d’altro canto non si possono trascurare le ulteriori positività che riguardano tre Azzurri che giocano all’estero. Ai due parigini Florenzi e Verratti, con il centrocampista abruzzese recidivo a distanza di appena tre mesi o poco meno, si è aggiunto infatti l’italiano di Germania Grifo, inevitabilmente subito isolato dal suo Friburgo.
Oltretutto proprio questi ultimi tre giocatori avevano lasciato il ritiro della Nazionale esattamente martedì scorso, come ufficializzato dal comunicato della FIGC prima del trasferimento da Sofia a Vilnius. Ci mancherebbe, lungi da noi dubitare della veridicità delle informazioni diffuse dalla Federazione Italiana, ma l’incredibile coincidenza inevitabilmente desta qualche perplessità.
Se non altro sulla tempistica del contagio, evidentemente da far risalire a più di una settimana fa e che acuisce ulteriormente le preoccupazioni per i prossimi giorni. Insomma, qualcosa ci sfugge. O meglio, ci è già sfuggito. I rischi per la Serie A sono da considerare tutt’altro che evaporati.