2017

Clausole e bonus, Bozzo: «Due strumenti fondamentali»

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Beppe Bozzo parla di due caratteristiche tipiche del mercato odierno: «Sono due strumenti da usare nell’interesse di tutti. De Laurentiis…»

Nel lavoro di un agente, sono all’ordine del giorno: tratti del calciomercato come le clausole e i bonus sono entrati persino nel vocabolario di un tifoso, che s’informa se la prima tuteli un proprio beniamino dall’attacco di un altro club o se i secondi siano particolarmente ingenti nel caso di un nuovo giocatore. Beppe Bozzo – che ha avuto un ruolo importante nelle vicende Cassano e Morata rispettivamente nel 2008 e nel 2014 –  sa bene qual è l’importanza di questi strumenti: «Abituiamoci al fatto che questo strumento si diffonda sempre di più: è nell’interesse di tutti. Anche per evitare pericolosi tormentoni di mercato». Uno strumento utile anche per i calciatori: «Dipende. Se un club programma bene, può fare a meno delle clausole e dare un progetto adeguato ai suoi tesserati. Comunque, il momento più delicato è quando si cambia società, perché è quello il momento in cui i dettagli – come bonus e clausola – vengono contrattati».

Come conferma Bozzo a “La Gazzetta dello Sport“, ci sono dei criteri per impostare queste trattative: «Si rispetta una proporzione: se s’inserisce una clausola da 100 milioni di euro, lo stipendio dev’essere tra l’8 e il 10%, altrimenti non vale la pena farla. E poi bisogna fare attenzione ai modi d’applicazione: chi ritiene di assecondare un periodo di crescita può individuare gli incentivi e mettere nel conto anche la separazione. Casi a cui mi riferisco? Tanti…». C’è una lode per un presidente in particolare: «De Laurentiis è stato il più evoluto nel comprendere l’utilità delle clausole, a partire da Lavezzi sino ai giorni nostri. Un presidente dev’esser anche bravo a entrare nella testa dei giocatori».

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