2015

Ciao mercato: i 13 difensori del Milan, il Napoli che impara dagli errori e lo schiaffo Chelsea

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Termina la sessione invernale di calciomercato: il bilancio delle grandi della Serie A

Sessione invernale di calciomercato appena terminata e come di consueto è tempo di analisi e bilanci: chi si è rinforzata più delle altre? Probabilmente chi più delle altre ne aveva bisogno. Non la Juventus per intenderci: basta Matri a compensare la partenza di Giovinco e Sturaro in luogo dei claudicanti Asamoah e Romulo per fornire un’alternativa aggiuntiva in mediana. Tutto questo per ricordare come alcuni equilibri non possano essere ridiscussi: il più forte resta tale e se ne sta guardingo sulle sue.

DIETRO LA CAPOLISTA – In ordine Roma e Napoli: chiamate a coprire alcuni buchi sorti nel corso della stagione, di fatto sono riuscite nell’intento. Merito ai partenopei – in totale controtendenza rispetto allo scorso gennaio quando aspettarono tanto (troppo) per mettere a segno i colpi necessari e finirono per attardarsi notevolmente in classifica – che memori del passato hanno fatto tutto con grande tempismo: Strinic e Gabbiadini (acquisti a titolo definitivo in un mercato in cui ha dominato il prosperare di formule alternative) hanno dimostrato come i buoni innesti possano incidere sin da subito. Riconoscendo nei fatti l’errore di un anno fa. Ulteriore risvolto dell’assunto è dato da quanto accaduto in casa Roma: sottovalutata l’assenza di Gervinho, che a differenza degli altri attaccanti è l’unico a cercare il fondo e le corsie senza invece accentrarsi nella zona di campo dove già agiscono Pjanic e Totti (come invece fanno Ljajic e lo sfortunato Iturbe), i ricambi sono arrivati soltanto a mercato di fatto terminato con la conseguenza data dai tanti punti persi dalla Roma nell’ultimo mese. Probabilmente decisivi in senso negativo per il sogno scudetto.

LE QUARTE AGLI ANTIPODI – Appaiate al quarto posto della classifica ed in cerca di grandezza, Lazio e Sampdoria hanno condotto un calciomercato assolutamente divergente: i biancocelesti hanno messo mano soltanto in difesa dove il precoce infortunio di Gentiletti ha stravolto i piani di Pioli e vedremo se Mauricio sarà l’innesto giusto. Ferrero ha invece scelto di privarsi di Gabbiadini per consentirgli di sposare la causa Napoli: scelta giusta? Certo è che la Samp funzionasse alla perfezione, certo è che Mihajlovic non l’abbia presa bene, altrettanto indubitabile è l’approdo di sostituti di assoluto valore: Correa la scommessa più interessante di gennaio, Muriel il capitale umano da ritrovare ed Eto’o la pedina per sparigliare. Non troppo però, sperano i tifosi blucerchiati stando alle prime ore della sua nuova esperienza professionale. Oltre a loro Munoz, Coda, Acquah e Bonazzoli per una rivoluzione: ce n’era bisogno?

LA CESSIONE DI LUSSOCuadrado dalla Fiorentina al Chelsea: l’offerta irrinunciabile che ha sorpreso la dirigenza viola e che priva il campionato italiano di un pezzo da novanta. Ma Montella non si perde d’animo: Diamanti e Gilardino l’usato sicuro, Rosi l’alternativa a Joaquin nel percorso di un 3-5-2 oramai modulo di riferimento per l’annata viola, Salah la pedina da innestare. Nonché operazione che segna una differenza abissale tra il nostro modo di fare mercato e quello d’Oltremanica: pagato oltre 13 milioni dai Blues esattamente un anno fa, lo regalano oggi alla Fiorentina per un anno e mezzo se il club viola sceglierà al termine della stagione di estendere il prestito. Roba che le nostre società non solo non potrebbero permettersi ma a cui neanche sarebbe lecito pensare.

MILANO ASPETTIAMO – Il piatto forte dell’attuale sessione di calciomercato, legandoci proprio alla dissertazione con cui si è avviato l’editoriale, si è inevitabilmente concentrato nel derby della Madonnina: tre difensori – Paletta, Bocchetti e Antonelli – per adeguare un settore dilaniato da infortuni e rendimenti al di sotto delle aspettative iniziali. Oggi il Milan ha a libro paga ben tredici difensori (oltre ai tre innesti Abate, De Sciglio, Armero, Zaccardo, Albertazzi, Bonera, Alex, Mexes, Zapata e Rami): riuscirà Inzaghi a trovare l’amalgama ed invertire la preoccupante rotta osservata finora? In campo ne vanno al massimo quattro, ecco le risposte allo spropositato – rispetto ai risultati del campo – monte ingaggi del Milan (terzo della Serie A). In avanti bocciato Torres e scelto Destro: il saldo netto è oggi opinabile, il colpo è segnato dall’approdo di quel Cerci che non appena in condizione ottimale sarà chiamato a cambiare volto a questo Milan controfigura del Diavolo tanto agognato dai suoi tifosi. Sponda nerazzurra: per la nuova Inter di Mancini ecco il ritorno del bambino, come Santon era affettuosamente appellato da Mourinho, l’approdo di Brozovic che presto farà parlare di sé per la sua qualità, intelligenza e duttilità, il doppio grande colpo in attacco. Con Shaqiri e Podolski l’intento di fare bene. Il dovere se parametrato in base alla spesa che si dovrà effettuare per confermare (obbligatoriamente) lo svizzero di origine kosovara e (volendo) il tedesco campione del mondo in Brasile con la sua Germania. Ora deve parlare il campo: si riparte con entusiasmo dalla prossima stagione, salvo limitare i danni nella stretta attualità.

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