2017

10 trasferimenti di calciomercato falliti in extremis

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Qualche curioso caso di calciomercato: ecco 10 affari clamorosamente saltati quando tutto volgeva al meglio

Vi ricordate quando eravate piccoli e la mamma vi diceva di portarvi avanti con la lezione per casa e di non trovarvi all’ultimo momento? Senza andare troppo lontano nel tempo, quando è stata l’ultima volta in cui vi siete ripromessi di studiare per un esame almeno qualche mese prima e non mentre siete in fila? La morale è sempre la stessa, non bisogna trovarsi sempre all’ultimo momento per fare qualcosa di decisivo. Questa regola vale soprattutto nel calciomercato, perché le società – soprattutto italiane – si gingillano per una sessione in attesa di trovare qualche occasione all’ultimo secondo e poi puntualmente vengono buggerate dalla sirena. Quindi, o tirate fuori un colpo alla Zoran Planinic, oppure è meglio che non facciate come nei dieci casi che vi elenchiamo di seguito. Ecco per voi dieci trasferimenti di calciomercato saltati all’ultimo momento, si parla di Serie A ma non solo.

10. Kasami al Pescara

Forse le vostre vite non sarebbero cambiate affatto se Pajtim Kasami fosse andato al Pescara, non si tratta di un affare clamoroso. Eppure c’è qualcosa di estremamente interessante in questo trasferimento sfumato sul gong nello scorso gennaio: la reazione di Mino Raiola, agente del giocatore svizzero, che dà la colpa all’hotel e alla connessione internet arrivando, in pura illuminazione manzoniana, a esclamare: «Non si può lavorare in questo albergo di merda». Sempre sobrio il nostro Raiola, che però avrà modo di rifarsi nei mesi a venire ed è tuttora sulla cresta dell’onda.

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9. Ibrahimovic all’Arsenal

In un tempo non molto lontano Ibrahimovic ancora non aveva vinto nemmeno un campionato professionistico quando l’Arsenal lo contattò. Come si legge nella sua biografia lo svedese si recò ad Highbury e si presentò ai giornalisti presenti, con tanto di foto pubblicata sul famoso quaotidiano inglese The Sun. «Tutto ok Zlatan, ti va bene giocare all’Arsenal insieme a gente come Henry, Pires o Vieira?» «Sì sì certo, quando firmo?» «Aspetta, prima c’è da fare un provino» «No allora niente, ciao ragazzi», più o meno dovrebbe essere andata così, romanzandola un pochino.

8. Anderson (O Yilmaz) alla Lazio

Questo Anderson di cui parliamo è quello che gioca attualmente nella Lazio ma lo scorso gennaio il blitz di Tare in Brasile non portò i suoi frutti e per problemi logistici il trasferimento saltò. Buon per la Lazio che l’arrivo del giovane è stato solo rimandato (anche se finora non ha inciso). Diverso il caso di Yilmaz, al quale praticamente mancava di imparare il dialetto per essere della Lazio a tutti gli effetti ma l’affare è clamorosamente andato in fumo all’ultimo secondo ad agosto, le cause andrebbero richieste ai protagonisti oppure a Roberto Giacobbo, chissà che non possa far luce lui.

Lazio Yilmaz affare in fumo bis

7. Kakà al Manchester City

Scelte di cuore Kakà ne ha fatte parecchie se si parla di Milan, la prima in ordine cronologico è datata gennaio 2009: Kakà gioca la partita d’addio in casa con la Fiorentina, qualche giorno dopo andrà al Manchester City per un cifra spropositata che si aggira intorno ai centocinquanta milioni di euro. Tutto fatto? Macché, i tifosi insorgono e vannoa cantare sotto casa dello stesso Kakà, che decide di restare. Memorabile la foto del brasiliano che sventola la maglia fuori dalla finestra. Memorabile il suo passaggio al Real Madrid nemmeno cinque mesi dopo.

6. Nainggolan e Astori ovunque

Avete presente la sora Camilla o la Bella di Torriglia, quelle che tutti le vogliono ma nessuno le piglia? Il caso di Astori e Nainggolan, ex giocatori del Cagliari contesi da tutte le squadre italiane e non solo. Prima del trasferimento alla Roma, per Nainggolan si leggeva ogni giorno sui giornali che il suo arrivo a Milan – Inter – Napoli – Juventus – Zenit – Fiorentina era a un passo dall’ufficialità e invece poi l’ha spuntata la Lupa. Per Astori idem con patate, anche se l’ex rossonero nel 2012 ha rifiutato lo Spartak Mosca ed è rimasto al Cagliari. Scelte di vita.

5. Buffon al Milan

L’estate del 2006, quella del Mondiale e di Calciopoli, segnò uno smembramento quasi totale della Juventus, nella quel rimase come bandiere Gigi Buffon. Il portiere però fu davvero vicino al Milan in quella estate e anche Cobolli Gigli recentemente ha affermato che lo scambio Buffon – Abbiati era proprio ad un passo dall’ufficialità prima di saltare per motivi a noi ancora ignoti. Tra le cause la più singolare è che fosse stata proprio una decisione di Berlusconi, il quale preferì Dida a uno dei migliori portieri della storia del calcio. Tifosi milanisti, non pensateci.

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4. Scambio Quagliarella-Borriello-Gilardino

Il calcio italiano in particolar modo è la patria dei procuratori, ne sa qualcosa Giuseppe Bozzo che stava per orchestrare quest’estate uno scambio tra Genoa, Roma e Juventus: Quagliarella in giallorosso, Borriello a Genova e Gilardino alla Vecchia Signora. Tutto sembrava fatto ma poi problemi di tempistica hanno bloccato quello che, nell’ultimo giorno di calciomercato, poteva essere un trasferimento semi-rivoluzionario. Buon per Gilardino, l’unico che ha tratto giovamento da questa trattativa bloccata.

3. Stankovic alla Juventus

I tifosi sono importanti nel calciomercato, a volte la loro presenza è anche troppo assidua. Beppe Signori ad esempio stava per andare al Parma ma i fan della Lazio obbligarono Cragnotti a ricredersi; protagonisti gli ultras ma in maniera differente quando qualche anno fa si parlò di Dejan Stankovic con la maglia della b. Apriti cielo. Stankovic, che aveva già rifiutato i bianconeri e non aveva mai rilasciato dichiarazioni simpatiche sulla Juve, era visto come l’Anticristo in maglia Inter. Le società stavano intavolando un accordo mentre i tifosi esponevano striscioni contro Stankovic e questo portò la Juve a rinunciare all’affare. Anni dopo la vendetta interista, come ben sapete, sarebbe arrivata con Vucinic-Guarin ma questa è un’altra storia.

Dejan Stankovic - 10 anni di Inter

2. Pato al PSG

Ma che fregatura è l’amor? Canta Bobo Rondelli, un leitmotiv che a gennaio 2012 sarebbe andato bene per il calciomercato del Milan. La situazione è questa: Pato è fisso alla mutua e il Milan non ne può più, dal Paris Saint Germain arriva un’offerta da trentacinque milioni di euro (badate bene, 35 milioni per un semi-invalido) e Galliani accetta. Intanto lo stesso Galliani è in Brasile per prendere Carlos Tevez e famosissima è la foto dell’ad rossonero a pranzo con l’Apache e il procuratore. Entra in scena adesso Alfred Hitchcock che però assume le fattezze più snelle e aggraziate di Barbara Berlusconi, fidanzata del giovin Pato. Poscia più che ‘l dolor poté ‘l digiuno d’amore e Lady B blocca l’affare. Tevez rimane al City, Pato assume i contorni di una barzelletta calcistica.

1. Berbatov alla Fiorentina o alla Juventus

Il pur ricco vocabolario fiorentino da un anno e mezzo propone una nuova parola, la cui definizione è «Chi cambia facilmente idee o opinioni o muta il proprio comportamento in modo da trarne sempre il massimo vantaggio». Questa parola è Berbatov. Siamo nell’agosto del 2012, la Fiorentina ha messo sulla lista degli acquisti tutte le punte del mondo e nell’ultimo giorno di mercato chiude per Berbatov dal Manchester United; il bulgaro monta sull’aereo e fa scalo in Germania. Intanto a Firenze i tifosi e la stampa vanno all’aeroporto di Peretola in trepidante attesa. In Germania succede qualcosa di strano, Berbatov viene a conoscenza dell’offerta della Juventus e cambia idea, decidendo di virare verso Torino. A Firenze è il dramma, non solo la beffa dell’affare sfumato ma c’è anche la Juve di mezzo! Intanto a Torino i tifosi e la stampa vanno all’aeroporto in trepidante attesa. Nel frattempo a Berbatov arriva un’altra offerta targata Fulham e decide di cambiare ancora una volta, un ragazzo davvero deciso. Per Della Valle da quel giorno Berbatov (o Marotta) diventa come Lord Voldemort.

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