2015
Castro: «Maran? Feeling immediato»
Il centrocampista del Chievo ha parlato della sua esperienza a Verona
Non s’è l’è mai sentita di mollare il calcio per la musica Lucas Castro, che sa suonare chitarra e ukulele: «Il calcio dà da vivere, la musica a me no. E ho moglie e due figli. Ho iniziato da ragazzino, con gli amici a Buenos Aires, qualcuno suona ancora nei locali», ha dichiarato il centrocampista del Chievo Verona ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
QUESTIONE DI FEELING – Castro, che ascolta Tiziano Ferro ed Eros Ramazzotti, ha parlato della sua crescita esponenziale: «Ero nuovo a Catania. Poi ho avuto qualche problema: rottura del collaterale e intervento per ernia inguinale. Con Marcolin mi sono ripreso. Maran? C’è stato subito feeling. L’ho capito perché cercava di inserirmi dove poteva. Io sono un centrocampista, molto offensivo, mi piace partire da dietro e lanciarmi, ma ho fatto pure il trequartista e la punta. Difendo? Bisogna correre avanti e indietro, è uno dei nostri segreti. Tutti devono fare tutto, c’è intensità, voglia, entusiasmo, non si fanno numeri, si gioca a due tocchi, semplice, si fa tutto insieme e in allenamento si dà il massimo».
IN SICILIA – L’esperienza a Catania è stata fondamentale per ambientarsi in Italia e per coltivare amicizie importanti: «Barrientos è voluto tornare a casa, nella sua squadra, il San Lorenzo. Gomez è qui vicino a Bergamo e cucina bene l’asado. Poi Spolli che è a Carpi. Ci sentiamo spesso». A proposito del club siciliano, Castro ha parlato delle squalifiche e della retrocessione: «A gennaio cambiarono tanti giocatori e restai io. Mai accorto di nulla, con noi Pulvirenti non parlava proprio».