2012

Chievo Verona, Corini: “Miracolo sportivo di Campedelli e Sartori”

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CHIEVO VERONA CORINI – All’indomani della contestata vittoria del Chievo Verona sulla Roma, è intervenuto a “Radio Anchi’io lo Sport”, dove ha analizzato la situazione attuale della sua squadra, a cominciare dai cambi che hanno cambiato la partita: “Io penso che, i cambi, siano sempre frutto dei cambi di tutta la rosa, per cui quando vedi che chi entra in campo ha lo spirito giusto vuol dire che il gruppo sta diventando una squadra”. Una vittoria che ha confermato come, Juventus a parte, questo campionato ha uno sviluppo sorprendente: “Il campionato italiano è sempre stato in assoluto difficile, le coppe europee fanno perdere energie psicofisiche e quando incontri squadre determinate che lottano per l’obiettivo della salvezza, può succedere di tutto. Abbiamo cercato di chiudere il loro gioco verticale, sapendo che se avessimo limitato la loro forza offensiva avremmo fatto bene”. Certo è che anche il campo che non sembrava in ottime condizioni, ha influito sul limitare le verticalizzazioni dei giallorossi: Il terreno è stato rizollato e ora si deve assestare ed è ovvio che per ora non è in ottime condizioni. Lo condividiamo con l’Hellas Verona e per questo a volte non è in ottime condizioni”.

Uno spazio al mercato, dove ha parlato anche della situazione di De Rossi, che sta diventando un problema in casa Roma: Per me Daniele De Rossi è un giocatore straordinario che per questo andrebbe messo al centro del progetto. Lui è uno dei migliori giocatori italiani e quindi europei, per questo credo che dovrebbe essere messo al centro di una squadra dove ha sempre giocato”.

Corini ha cambiato la stagione del Chievo Verona, risollevandolo da un inizio difficile: “L’allenatore è sempre figlio del credo della società che ha deciso di puntare su di lui. Sartori e Campedelli hanno costruito un miracolo sportivo, portando questa squadra dalla vecchia C2 ai dieci anni di serie A”.

Per l’allenatore clivense poi non c’è una vera anti-Juve, anzi: Ipotizzare un potenziale crollo della Juventus è difficile, hanno un livello di preparazione psico fisica che lascia pensare al fatto che i bianconeri possano essere primi anche a fine campionato”.

“Quando si parla di gestione a volte si fa un errore, quando una squadra è forte non si può dimenticare di attaccare quando sta vincendo, sedendosi o chiudendosi soltanto”.

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