2009

Chievo, Sorrentino fa 100

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Cento volte Chievo. Un modo per azzerare e ricominciare. Stefano Sorrentino taglia domani in campionato contro la Sampdoria il traguardo delle cento presenze in gialloblù. Quasi sempre da protagonista. Reduce tre anni fa dall’esperienza greca con l’Aek Atene, il portiere si è dimostrato essere subito all’altezza della situazione. Grandi parate, ottime prestazione, tanto da meritare l’interesse di grandi club. Il mercato si è infiammato per lui. Ma questa è storia vecchia. Sorrentino ha prolungato fino al 2013, con opzione per la stagione successiva. Ma non è detto che il futuro possa riservargli ancora qualche sorpresa interessante.

Sorrentino ha fatto cento con il Chievo. Il primo pensiero?
Ã?«Tre anni sono passati in fretta. Mi sembra ieri quando sono arrivato. Ormai sento di far parte della storia di questa società . Sono veramente contento. Il Chievo è una piccola realtà  che a molti dà  fastidio, ma che continua a mantenersi ad alti livelli. Ed è bello esserciÃ?».

La partita più bella da quando è a Verona?
�«A Roma due anni fa, quando facemmo zero a zero contro i giallorossi. Mi sono proprio piaciuto�».

E la miglior parata?
�«Sempre contro la Roma, due anni fa. Ma stavolta al Bentegodi. Sono riuscito ad impedire a Brighi di mettere la palla in rete quando ormai si trovava sulla linea di porta�».

L’errore da cancellare?
Ã?«Cancellerei la partita di Cagliari di quest’anno. A parte la mia prestazione sotto tono è stata tutta la squadra a giocare una partita proprio brutta. Non c’è stata reazione da parte di nessuno quel giorno. E questo modo di comportarsi non fa parte della nostra mentalità . Anche perchè venivamo da un periodo molto positivo, con risultati importantiÃ?».

In questi tre anni dove pensa di essere migliorato?
Ã?«Ho imparato a giocare molto ‘alto’. à? vero che puoi correre tanti rischi. Ma allo stesso tempo ti metti in condizione di limitare le giocate dei tuoi avversariÃ?».

E cosa c’è invece ancora da migliorare?
Ã?«Beh, chi mi conosce sa che sono ambiziosissimo. E quindi da migliorare c’è proprio tutto. Non c’è età , non c’è posto, non c’è situazione che non possa aiutarti a crescere. E io spero di farlo ancora per molto tempoÃ?».

Parliamo dei suoi colleghi. Chi è oggi il miglior portiere italiano?
Ã?«Sicuramente Storari. Per quello che ha fatto quando è stato chiamato in causa. Ora non sta giocando, ma chi se ne intende non può dimenticare il suo valoreÃ?».

Tra gli stranieri?
Ã?«Il più completo è CasillasÃ?».

E il migliore in assoluto?
Ã?«Ce l’ho in casa: papà  Sorrentino. Non può esserci nessuno meglio di luiÃ?».

A quanti anni ha intenzione di andare in pensione?
Ã?«A 40 se mi ci fanno arrivare. Ormai me lo sono posto come traguardo. Me ne mancano ancora otto. E li voglio vivere nel modo migliore possibile, sfruttando ogni occasione che mi capiterà  al meglio delle mie possibilità Ã?».

La Nazionale è un cruccio?
Ã?«à? un sogno nel cassetto. Ma penso che quel cassetto ormai non verrà  mai aperto. La Nazionale oggi rappresenta per me un pensiero consegnato al passatoÃ?».

Un’occasione persa?
Ã?«Quando in passato si è guardato ai pochi portieri italiani che ci sono in giro, ci si è dimenticati di me. Per colpa mia, anche. Ma non solo per quello. E me ne sono andato a cercare fortuna all’esteroÃ?».

Qual è il giocatore che rivorresti subito al Chievo?
Ã?«Pinzi. à? stato il mio compagno di camera. Una persona come Giampiero serve in qualsiasi spogliatoioÃ?».

Sorrentino, pensa che anche questa estate il suo nome animerà  il mercato?
Ã?«Di sicuro gireranno tanti portieri. Ma io, in questo momento, mi sento molto tranquillo. In tasca ho un contratto pluriennale con la società  gialloblù. E cambiare tanto per cambiare non ne vale la pena. Io sono grato al Chievo che mi ha riportato in Italia e mi ha permesso di raccogliere cento e oltre presenze in serie A. Per il resto dovranno rivolgersi al presidente. Sarà  lui a fare il prezzo. E se vado via, lo faccio solo per una grandeÃ?».

Dimenticavamo quasi, domani si gioca la sfida tra Chievo e Samp.
Ã?«Se facciamo tre punti è quasi fatta. Ma fino a quando non ci sarà  matematica non possiamo sentirci tranquilli. Quindi, meglio chiudere subito il discorsoÃ?».

Fonte: l’Arena.it

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