2013
Chievo, Puggioni: “Non abbiamo paura di nessuno”
CHIEVO PUGGIONI – La dura lotta per la salvezza entra nel vivo: tra le concorrenti più credibili c’è sicuramente anche il Chievo che, con il suo portiere Christian Puggioni, tra i sostituti di Sorrentino, finito al Palermo, suona la carica in vista di questo finale di campionato.
LA CONCORRENZA – “In questi giorni daremo un’occhiata a tutti i nostri avversari. Ma credo che l’importante sia concentrarsi su noi stessi. È giusto dare a tutti l’importanza che meritano, è anche una questione di rispetto, ma bisogna avere soprattutto la consapevolezza di quello che si costruisce in casa propria. C’è una mentalità Chievo da coltivare giorno per giorno, anche perché a gennaio ci sono stati tanti cambiamenti. Serve tempo per far quadrare il cerchio, lavorando soprattutto su noi stessi“, spiega Puggioni a L’Arena.
CORINI – “Il mister faceva l’allenatore anche quando giocava, oggi fa il mestiere a tutti gli effetti, sapendo benissimo cosa vuol dire stare dentro una squadra, lavorare per la squadra e sacrificarsi per la causa anche stando fuori. Ci può essere qualcuno che attacca il Chievo ma non vive la quotidianità del gruppo e non conosce le difficoltà dei singoli giocatori. E allora il mister fa giustamente e intelligentemente scudo. È sinonimo di grande personalità e di dedizione”.
L’ADDIO DI SORRENTINO – “Subentrare a un portiere come Stefano, che in questo lungo periodo ha fatto sempre bene ed è stato un punto di riferimento per la società e per la squadra, non è facile per nessuno. Anzi, è molto impegnativo. Io ringrazio la gente per il sostegno: mi sono stati sicuramente vicino e ancora mi danno una mano. Forse perché sono riuscito a trasmettere loro il mio modo di sentire il calcio, il mio impegno. Ma ringrazio soprattutto i miei compagni: sono loro a farmi stare tranquillo nonostante un anno vissuto in panchina. E ringrazio anche lo staff tecnico che lavora tantissimo e mi ha dato una grossa iniezione di fiducia. Con Stefano non ci siamo detti molto… Anche perché credo che dietro il suo sorriso ci fosse parecchia tensione. Il Palermo sta vivendo una fase complicata, drammatica e secondo me lui era più concentrato sulla partita che non sui saluti. Normale“.
L’AMBIENTE – “Io in questo momento sto giocando. E mi sto allenando più di quando non giocavo. Insomma, sto facendo il massimo. Il mister mi sta dando fiducia e credo, attraverso le prestazioni, di rispondere positivamente. Tutto ok, a parte magari la prestazione di Milano. Ma sul gol di Cassano ero coperto per cui, quando uno non vede, è difficile anche immaginare quello che succede. Poi il risultato è stato anche un po’ pesante per il sottoscritto ma credo si tratti soprattutto di fortuna e sfortuna, fattori che a gioco lungo si riequilibrano. Quindi continuo a lavorare e accetto tranquillamente la competizione per il posto come è giusto che sia. Vale per me e per i miei colleghi“.
IL FUTURO – “Ora si fa dura? Se dovessimo ragionare così da metà gennaio neanche avremmo dovuto scendere in campo. Avevamo Lazio, Juve, Inter… Durissima sulla carta. E invece a Roma abbiamo vinto, con la Juve abbiamo rischiato di pareggiare e a San Siro, almeno nel primo tempo, abbiamo tenuto botta. Non ha senso fare grandi calcoli. C’è la Sampdoria? E noi continuiamo a ragionare gara per gara. È importante, ripeto, restare concentrati su di noi e non sulle altre. Noi siamo il Chievo, abbiamo 29 punti, abbiamo il nostro gioco, abbiamo la nostra organizzazione. Guardiamo gli altri con rispetto ma siamo abituati a dare il massimo tutte le volte che serve, senza nessuna paura“.