Mihajlovic: «Non me ne voglio andare» - Calcio News 24
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2016

Mihajlovic: «Non me ne voglio andare»

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mihajlovic bis milan marzo 2016 ifa

«Balotelli sta bene, ma non c’è di testa: non fa quello che gli chiedo»

La settimana che porta a ChievoMilan è stata molto pesante per Sinisa Mihajlovic. L’allenatore rossonero, intervenuto poco fa in conferenza stampa, è di fatto sulla graticola per tutta una serie di ragioni. La dirigenza rossonera avrebbe deciso di farlo fuori a fine stagione, i risultati quest’anno non sono stati entusiasmanti e lo stesso tecnico serbo, ieri, avrebbe confidato di non essere sicuro della sua permanenza in rossonero. Com’è la situazione ad oggi? «A me dispiace: è bastata una sconfitta e subito sono ripartite le solite voci sul futuro dell’allenatore – ha detto Mihajlovic in conferenza incalzato più volte dalle domande dei giornalisti – . Col presidente Silvio Berlusconi il clima è molto sereno. La mia risposta a un tifoso, l’altro giorno, non vuol dire niente: è stato montato il solito caso su una frase. Io voglio restare e qui ho un contratto. I giocatori mi supportano, il nostro rapporto è sempre all’insegna della lealtà e del rispetto, sono contento delle loro parole e che mi supportino». Con Mihajlovic, in conferenza, ci sono infatti Andrea Poli e Ignazio Abate.

MIHAJLOVIC: «BALOTELLI NON C’È DI TESTA» – Si passa quindi ad argomenti riguardanti il campo. Il caso è, come sempre, quello relativo a Mario Balotelli: quando gioca, pare non esserci mentalmente. «Balotelli dal punto di vista della condizione fisica c’è, è dal punto di vista psicologico che non è pronto, ma quello è sempre stato il suo problema. Da due mesi si allena e ripeto, sta bene, ma non sempre rispetta le mie richieste in campo: noi lo vogliamo aiutare, ma lui deve aiutarsi da solo – dice senza mezzi termini Mihajlovic – . Contro il Sassuolo abbiamo dominato fino al gol subito, poi siamo crollati: non è questo il Milan che voglio, poi mancavano Abate e Riccardo Montolivo. Il 4-3-3 è un modulo rischioso? I moduli contano poco, servono spirito e voglia di giocare bene. L’esempio in questo senso è la Juventus, per atteggiamento una squadra sopra tutte le altre: guardate come lavorano i loro attaccanti… La condizione fisica non è una scusa, non può crollare così da una settimana all’altra. Andrea Bertolacci? È stato vittima degli infortuni, può giocare davanti alla difesa. Anche il giovane Manuel Locatelli sarà una risorsa per il futuro. Se venissi confermato sarebbe una ingiustizia visti i risultati? Non dipende da me. Io comunque ho la coscienza pulita, so di dipendere come chi mi ha preceduto dai risultati. Dipendesse da me, ovvio che resterei. Ci manca qualche punto, è vero, ma è pure colpa nostra che non abbiamo sfruttato le occasioni». Ultima battuta: «Sicuramente quest’anno ho commesso qualche errore, ma le mie scelte sono sempre state per il bene del gruppo»

POLI E ABATE IN CONFERENZA STAMPA – Parlano anche Poli e Abate. Il primo: «Mi è dispiaciuto aver giocato poco quest’anno, ma sono sempre rimasto positivo e comunque rispetto le decisioni del mister: ora mi sento più forte. La mia voglia di fare c’è e ci sarà sempre, voglio aiutare la squadra. Può capitare di finire in panchina, ma quando gioco do sempre il massimo». Palla ad Abate: «Se siamo mancati io e Montolivo col Sassuolo come dice il mister? Sì, ma in campo c’erano altri giocatori di carattere. Dovevamo fare comunque di più. Non abbiamo paura di nessuno, dobbiamo prendere chi ci è davanti in classifica: domani vinciamo con rabbia»

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