2012
Chievo, Luciano: “A Catania per l’impresa”
CHIEVO VERONA LUCIANO – Si è già messo alle spalle il rigore sbagliato con l’Udinese ed è pronto a guardare avanti Luciano, che, come riportato da L’Arena, ha dichiarato a tal proposito: «Avevo anche pensato di fare lo scavino e invece ho deciso di battere sicuro. Peccato… Non ne avevo mai calciati prima di quello con il Pescara ma mi sono sempre allenato dagli undici metri. Con gli abruzzesi ho fatto tutto molto bene, con l’Udinese qualcosa è andato storto. Volevo incrociare ma sono stato tradito da una zolla e ho calciato alto. Mi piace guardare anche cosa fanno gli altri. Lodi del Catania, per esempio. Lui tende sempre a chiudere il tiro, a incrociare per capirci, calcia sempre sicuro. L’anno scorso, contro di noi, ha cercato di aprire e Sorrentino ha parato».
Il veterano del Chievo Verona, che ha raggiunto un grande traguardo, ha poi parlato della gara contro il Catania e del rapporto con mister Corini: «300 partite? Una grande soddisfazione, sono qua da dodici anni, questa è la mia famiglia, Verona è casa mia. L’errore ci sta, fa parte della nostra vita, bisogna reagire e ripartire. Adesso c’è il Catania, pensiamo al Catania. Corini ha detto che possiamo fare un’impresa? Ha ragione, possiamo fare molto bene, gli stimoli non mancano e nelle ultime partite la squadra è cresciuta tantissimo. Una gara difficile: il Catania ha raccolto in casa gran parte dei punti che ha in classifica, i tifosi non fanno mai mancare il loro sostegno e loro hanno strappato risultati positivi anche con squadre forti ma il Chievo non parte battuto, anche nelle ultime trasferte abbiamo fatto vedere cose buone, non fa testo la sconfitta con il Milan. Corini è sempre stato un allenatore anche quando giocava. Lui mi ha fatto correre tanto ma mi ha fatto diventare grande con quel 4-4-2 che ha divertito l’Italia. Io partivo e correvo sulla fascia ma sapevo che Eugenio me la metteva là, senza sbagliare di un centimetro. Come lo chiamo adesso? All’inizio qualche volta mi è scappato di chiamarlo Genio ma adesso lui è il mister..».