2016

Bizzarri: «Quanto cannibalismo nel calcio!»

Pubblicato

su

Battuta del portiere: «Scudetto al Chievo? Se ce l’ha fatta il Leicester…»

Albano Bizzarri è il portiere del Chievo Verona ma anche un accanito lettore, tanto che “Viven!” di Piers Paul Read è il suo libro preferito. Si tratta di ciò che accadde nel 197 quando un aereo precipitò sulle Ande e i sopravvissuti rimasero mesi a attendere i soccorsi dando il via a pratiche di incesto e cannibalismo. «Questa storia mi ha insegnato che quando si arriva al limite si può perdere la testa, nessuno conosce davvero i propri limiti. Mi sono chiesto se anche io avrei agito in quel modo, e rispondo di sì, la fame fa fare qualsiasi cosa» analizza Bizzarri, che poi tocca il tema più ampio della donazione degli organi chiedendosi come mai tanta gente non la autorizzi.

ETICA – Ci sono molti limiti etici che non andrebbero mai superati secondo Bizzarri, uno su tutti la violenza contro bambini o indifesi. Si parla anche di fede e Bizzarri afferma che incontrerebbe volentieri Papa Francesco per parlargli di religione e fare una chiacchierata. Il “cannibalismo” nel calcio c’è? Bizzarri risponde: «Certo, ma tra calciatori ce n’è meno che in altri ambiti. Uno step importante è quello della fama ma per un giocatore che ha una Ferrari ce ne sono cento in autobus. I giocatori a vent’anni fanno i soldi e poi perdono la testa. Io dopo trenta partite in Primera mi presi una Golf usata, ora chi ha la Porsche nemmeno ha giocato in Serie A».

SCUDETTO – La storia calcistica di Bizzarri non è quella di un privilegiato, senza dubbio. Di origini italiane, ha abitato nello stadio del Racing pur di potersi allenare e spesso lo ha aiutato Sergio Zanetti, fratello dell’interista Javier. «Bertolacci in un’intervista ha detto che gli stranieri hanno più fame degli italiani ed è vero» continua Bizzarri a La Gazzetta dello Sport prima di proseguire con una battuta sul suo Chievo e sull’Argentina: «Se ce la fa il Leicester possiamo farcela anche noi a vincere lo Scudetto. Più facile lo Scudetto al Chievo comunque che il mio ritorno in nazionale, ormai quel treno è passato». Infine Bizzarri si pone un quesito a livello umano: «Pensiamo a coloro che arrivano dalla Siria rischiando la vita. Quante cose potrebbero insegnarci?».

Exit mobile version