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Chiesa con Allegri: ecco come cambiano i compiti tattici dell’azzurro – ANALISI TATTICA

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Dopo Juve-Atalanta, Allegri ha elogiato le grandi qualità di Federico Chiesa. Ha però anche sottolineato in che cosa deve migliorare

Cosa ha detto Allegri

In Juve-Atalanta, Chiesa è stato uno dei protagonisti. L’ex Fiorentina è subito parso in grande condizione, con break e conduzioni in campo aperto che hanno seminato il panico. La Juventus è riuscita in diverse circostanze a pungere con attacchi lunghi, esattamente la situazione in cui Chiesa incide maggiormente. Proprio dal talento italiano è arrivato l’assist del gol di Dybala, a seguito di una impressionante falcata a destra conclusa con un cross basso molto preciso.

Allegri ha speso parole di elogio molto importanti per il ragazzo, non disdegnando però alcune critiche. Nello specifico, ha sottolineato come debba migliorare la sua attitudine difensiva, poiché non sempre riesce a rientrare con i tempi giusti: “Ha delle qualità importanti, deve capire che per vincere i campionati deve mettere qualcosa in più e come Kulusevski e i giovani deve crescere. Per lui il campo a volte è un po’ in discesa: quando deve tornare fa fatica, quando deve ripartire riparte subito. Ha qualità straordinarie”.

Perché Chiesa deve ripiegare di più

Ovviamente, non è semplice – dopo che si perde palla a ridosso dell’area rivale – riuscire a ripiegare con profonde corse all’indietro. Tuttavia, nel calcio di Allegri è importante che ciò avvenga e che ci siano costanti raddoppi sugli esterni. Il tecnico livornese non ha mai voluto esasperare il pressing offensivo, privilegiando anzi una difesa di posizione dal baricentro più basso (che in Italia è stata quasi impenetrabile). Molte sue Juventus, nonostante l’enorme superiorità nei confronti del resto della Serie A, avevano dati piuttosto bassi nel pressing. D’altronde, è un qualcosa che abbiamo visto anche in queste primissime amichevoli.

Probabilmente, Allegri non è rimasto soddisfatto da alcune situazioni di inizio partita contro l’Atalanta, in cui Gosens aveva troppo spazio a sinistra. Di conseguenza Cuadrado andava in difficoltà. Se ci si intende difendere di posizione, lasciando anche per tanto momento palla all’avversario, è indispensabile che l’ala non si perde il raddoppio. Viene in mente il celebre Barcellona-Juventus del 2017, in cui Cuadrado e Mandzukic supportarono quasi incessantemente Dani Alves e Alex Sandro.

Insomma, viene da pensare che l’allenatore toscano non intenda discostarsi molto da quell’approccio mantenuto nel suo primo ciclo alla Juve. Proprio per questo è importante che la sua celebre difesa di posizione funzioni e che gli esterni rientrino con i tempi giusti.

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