2017

Chiellini: «Italia? Ecco come ripartire. Ritiro? Vediamo. Juve? Voglio lo Scudetto. Ventura…»

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Il difensore della Juventus e dell’Italia ha parlato del suo futuro in Nazionale. Chiellini ha parlato anche del futuro del calcio italiano e della sua avventura in bianconero

L’Italia del dopo Buffon, De Rossi e Barzagli ripartirà da Giorgio Chiellini? Il difensore della Juventus potrebbe dire addio alla Nazionale ma non ha preso ancora una decisione definitiva. Il centrale bianconero ha parlato al “Corriere della Sera” della delusione post-Svezia e non solo: «La delusione c’è ancora e non ci rendiamo ancora conto di quello che è successo, forse lo faremo a giugno. Dobbiamo ripartire e dobbiamo far sì che questo sia un punto di ripartenza. L’atmosfera di San Siro deve essere la base perché un amore così incondizionato non l’ho mai vissuto. Ora è partita la caccia alle streghe ma non si deve fare di tutta l’erba un fascio. Ora c’è bisogno di riforme e di unità tra le varie componenti ma al momento siamo lontani da tutto questo, come dimostra il fatto che le due leghe non riescano a trovare un presidente. Non si riesce a fare niente, perché non c’è la voglia di venirsi incontro. Il calcio è un fermo da un po’ ma la verità è che gira tutto attorno alla Nazionale, che è quella che muove il Pil».

Prosegue il difensore parlando di Ventura e del modello tedesco: «Se penso a un modello, penso in realtà a quello tedesco. Ma guardiamoci attorno e prendiamo il buono da tutti. Gente capace ne abbiamo, non è che siamo tutti scemi. Abbiamo sbagliato noi giocatori per primi, ma nella caccia alle streghe manteniamo l’equilibrio, non c’è fretta e non dobbiamo decidere tutto oggi. Ventura? Ho letto tante fantasie, favole paragonabili alla famosa rissa di Cardiff che ancora vorrei capire. Se ci aveva promesso le sue dimissioni? Favole. Io non mi permetterei mai di dire a un allenatore di far giocare la squadra in un modo o di far giocare Chiellini e non Barzagli. E questo vale per tutti noi. Già questo toglie il 99% delle favole che sono uscite. Poi è stata ancora messa in mezzo la famosa riunione di Torino… Non è un’anomalia perché succede mille volte, alla Juve, in Nazionale o da altre parti. E soprattutto era concordata e condivisa con l’allenatore.».

Il difensore ha parlato della Juventus e dell’addio di Buffon alla Nazionale e del suo futuro: «Contraccolpi? No, ora abbiamo voglia di rivalsa. Juve-Barcellona? Quando provi ad anticipare le mosse di Messi sei morto, perché ha una velocità di lettura che non ti permette di poterlo fregare. L’unico modo è limitarlo con il lavoro di squadra. Io ancora in Nazionale? Vedremo. Le scelte a caldo non si fanno mai. A freddo avevo pensato di smettere dopo il Mondiale per gestire al meglio le energie. C’è tempo per valutare anche se a San Siro ho salutato i miei compagni non sapendo se ci sarà un’altra occasione. L’Italia senza Buffon? Prossimamente lo sarà anche la Juve ed è strano e difficile. Ho avuto la fortuna di averlo accanto in campo e fuori. Gigi è una persona vera, che quando parla riesce ad entrarti dentro. Suo futuro? Juve, Fifa, Uefa, nazionale: può fare quello che vuole. Scudetto? Mi intriga arrivare davanti a tutti. Abbiamo una grande squadra, con una grande rosa e la panchina sarà fondamentale. Storicamente siamo un diesel, ma i punti li devi fare anche quando non sei al top: con quello che hai dentro. Napoli? Giocano bene e sono davanti a noi con merito. Noi però faremo di tutto per batterli».

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