Chiellini su Spagna-Italia: «Contro di loro tante delusioni, ma poi...»
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Chiellini su Spagna-Italia: «Contro di loro tante DELUSIONI, ma poi che GIOIA. Futuro? La Juve è CASA MIA»

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Le parole di Giorgio Chiellini, ex capitano dell’Italia, sulla sfida degli azzurri contro la Spagna agli Europei

Giorgio Chiellini ha parlato ad As nel giorno della sfida tra Spagna e Italia.

SFIDE CONTRO LE SPAGNOLE – «Se devo scegliere una foto che mi rappresenti, scelgo quella della semifinale del 2015 contro il Real Madrid con la benda sul viso, tra Marcelo e Varane. Quell’immagine dice tutto. La finale del 2017 è stata una delusione cocentissima, ci abbiamo creduto più che nella finale del 2015 contro il Barcellona. Il Madrid, come contro il Dortmund, ti lascia sfogare e poi ti uccide: a noi è successa la stessa cosa. Nei quarti di finale del 2018 avremmo meritato di andare almeno ai rigori, abbiamo dominato nella gara di ritorno e poi è successo quello che è successo con il rigore all’ultimo minuto. Un’altra delusione, ma quella del 2017 è stata peggiore».

SPAGNA-ITALIA 2012 – «Nella fase a gironi abbiamo avuto il tempo e la forza per prepararci ad affrontare la Spagna. La finale è stata una situazione molto diversa: abbiamo giocato giovedì sera a Varsavia, siamo arrivati alle cinque del mattino a Cracovia e sabato mattina abbiamo viaggiato altre tre ore fino a Kiev. Non c’è stato tempo per recuperare e, contro un avversario più forte come loro, avremmo avuto bisogno di due o tre giorni in più. Ho iniziato la finale praticamente senza essermi allenato. Eravamo fisicamente devastati: avevamo dato tutto contro la Germania».

LA RIVINCITA – «Con la Spagna ho perso molto, ma ho anche vinto molto. Ho iniziato con i quarti di finale del 2008, che è stata la mia consacrazione internazionale. Lo 0-0 con il Barcellona nel 2017 è un altro bel ricordo, al termine di una settimana perfetta con il 3-0 dell’andata e anche la mia laurea. A Euro 2016 ho segnato un gol nei quarti di finale che abbiamo vinto e nel 2021 abbiamo vissuto l’unica partita del torneo in cui abbiamo sofferto. Gli spagnoli sono stati gli amici/nemici di tutta la mia carriera dal 2001, con l’Europeo Under 16, quando ho perso ai quarti di finale contro Torres e Iniesta ai rigori. Quanto sono stato fortunato a crescere contro rivali come Fernando e Andrés dai 17 ai 40 anni? Lottiamo molto in campo, ma alla fine quello che resta è il rispetto reciproco. Ci siamo picchiati, ci siamo insultati, abbiamo dato tutto e ora possiamo guardarci con un sorriso. È stato un onore incontrare giocatori che hanno segnato un’epoca così tante volte».

EPISODIO JORDI ALBA – «Vediamo, è successo qualcosa di strano. La medaglia dell’arbitro aveva due facce, una rossa e una blu. Logicamente la Spagna era quella rossa e noi quella blu. Poi, quando è stato il momento di decidere chi avrebbe tirato per primo, l’arbitro ha detto: ‘Italia rossa, Spagna blu’. Non so perché abbia cambiato, c’era confusione. È uscito rosso e ho detto ok, tocca a noi. Jordi dice ‘no’, e io rispondo: ‘Sì, bugiardo, è il mio turno’ e mi metto a ridere. Abbiamo sofferto per 120 minuti e sarebbe stato difficile per me tirare il rigore. Sentivo la tranquillità che, per quella partita, avevo già fatto il mio e volevo solo godermi il momento».

VITTORIA EUROPEO – «A dicembre dell’anno precedente stavo pensando di ritirarmi. Mi ero appena operato il legamento crociato e non potevo avere continuità. Poi, essendo una persona testarda, ho iniziato a cambiare i miei metodi di allenamento, abbandonando i pesi e lavorando solo sull’elasticità e sulla postura. Ho giocato ogni tre giorni per sei mesi e sapevo che sarebbe stato il mio ultimo Europeo al 100%, volevo godermelo e penso che si sia visto. Poi è arrivata la voglia di giocare anche il Mondiale ma, come sempre, quella competizione mi ha fatto solo stare male. Vincere a Wembley è stata la più grande soddisfazione della mia vita da calciatore. Mi mancava un trofeo internazionale e penso di averlo meritato per tutte le volte che ci sono andato vicino».

ITALIA DI OGGI – «Il gruppo è cambiato molto, Spalletti sta facendo un ottimo lavoro ed è la garanzia del progetto. Ho parlato con alcuni azzurri e mi dispiace non esserci, ma gli impegni me lo impediscono. La nuova difesa? Il migliore al momento è Bastoni, a livello tecnico ce ne sono pochi così e sta crescendo bene. Gioca in una difesa a tre, ma si scambia di posizione, si propone in attacco e ha un’enorme tranquillità nel toccare la palla. Potrebbe essere un grande difensore centrale spagnolo».

FUTURO JUVE – «A settembre tornerò a Torino, che è casa mia, ma è stata una decisione di famiglia. Ho un contratto da ambasciatore con la Juventus che è stata la squadra della mia carriera, anche se è troppo presto per parlare del mio futuro. Devo continuare a imparare e accumulare energie per ricominciare al massimo».