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Lukaku: «Inter, Chelsea, rinnovo e ritorno in Serie A: vi svelo tutto»

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Romelu Lukaku ha parlato ai microfoni di Sky Sport. L’attaccante ora al Chelsea ha parlato del suo addio all’Inter e di tanto altro

Romelu Lukaku ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport. L’attaccante, ora al Chelsea, ha parlato del suo addio all’Inter e di tanto altro ripercorrendo le sue stagioni in nerazzurro. Le sue parole:

INTER – «Penso sempre a Milano. Lì ho vissuto il migliore momento della mia carriera da professionista. A livello di professionista devo ringraziare veramente i compagni che dal primo giorno sono stati disponibili con me, lo staff di Antonio Conte, anche di Simone Inzaghi per il mese che abbiamo passato insieme sono sempre stati a disposizione. Dirigenti e tutto questo veramente al top. Ma la gente di Milano, i tifosi dell’Inter sono veramente i migliori del mondo».

CHELSEA – «Da calciatore io sono cresciuto da bambino che tifavo Chelsea, era la squadra del cuore a 11 anni, ci sono anche delle immagini di quando sono andato a Stamford Bridge per la prima volta, avevo 15 o 16 anni. La prima volta che sono andato là avevo 18 anni e non è andata bene. Però io avevo sempre quella sfida in testa. Io sono così: nella mia carriera cerco sempre di affrontare la difficoltà, non so perché ma è sempre stato così».

RETROSCENA – «Ho rifiutato un’offerta del City che era più alta di quella di adesso del Chelsea. Perché? Non volevo. Pensavo che non era il momento. Pensavo che era il primo anno e non volevo lasciare l’Inter. Volevo fare qualcosa di bene con l’Inter, perché l’Inter, a un certo punto, ha salvato la mia carriera. Ero finito dentro un tunnel al Manchester. Non andava bene. Per l’Inter io ero un grande investimento però alla fine abbiamo fatto grandi cose insieme».

MANCATO RINNOVO – «Dopo il secondo anno, quando abbiamo vinto lo scudetto, io sono andato dai dirigenti e ho chiesto rinnovo di contratto perché avevo 28 anni; la mia famiglia a Milano stava bene, ho ancora appartamento lì. Nel calcio ci sono tre squadre che sono top assoluto nel Mondo per me: Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco, nella mia testa. Tutti i giocatori hanno il sogno di mettere un giorno la maglia di uno di questi 3 club. Io dico la verità. Io pensavo di fare mia storia con l’Inter e se un giorno ci fosse stata la possibilità di andare in una di queste 3 squadre sarei andato via dall’Inter. Ma prima volevo rinnovare. Dopo due anni avevamo fatto grandi cose con la squadra e io volevo continuare questa progressione di gruppo, non solo la mia: Lautaro, Nicolò, Skriniar e Bastoni, giocatori con cui sono cresciuto. Tutti insieme. Allora non è successo e dopo mi sono detto: se non succede c’è solo una squadra dove mi posso immaginare, il Chelsea. Però mi ha dato fastidio di non fare o almeno che non abbiano provato nemmeno a fare il rinnovo. Questo mi ha fatto male. Anche perchè i soldi non centravano».

RITORNO IN A – «Alla Juventus o al Milan? Mai. La Juve ha provato a prendermi, sì. Mi sono un po’ arrabbiato col mio procuratore, sapeva che non volevo parlare con la Juve perché per me in Italia c’è solo l’Inter ma ho parlato con loro perché non avevo ancora avuto l’offerta dell’Inter e quando ho saputo che Conte poteva andarci ho aspettato fino alla fine che il presidente Zhang facesse l’offerta. Ho detto allo United che sarei andato all’Inter anche se la Juve avesse fatto un’offerta migliore. Anche in futuro, in Italia, o gioco all’Inter o torno all’Anderlecht»

SCUSE – «Voglio chiedere scusa ai tifosi dell’Inter. La maniera come me ne sono andato, doveva essere in un altro modo. Dovevo parlare prima con voi tifosi perché le cose che voi avete fatto per me, per la mia famiglia, per mia madre, per mio figlio, sono cose che rimangono per me per sempre. Spero dal profondo del cuore di tornare all’Inter, non a fine carriera ma a un livello ancora buono per sperare di vincere di più. Questo è il mio sogno e spero che voi capiate il perché sono venuto qui: per la sfida che volevo fare. Grazie ai tifosi italiani per il rispetto e per l’amore: giocare in Serie A è stato un sogno che è diventato realtà. Speriamo di  vederci tra qualche anno. Peace and love»

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