2009

Che ne sarà  di lui?

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Nonostante la qualificazione agli ottavi di Champions League ed il primo posto in Campionato, in casa nerazzurra aleggia ancora uno strano clima di tensione.
Partendo dal presupposto che l’attuale allenatore dell’Inter non è mai stato messo in discussione dal Presidente Moratti, mi sento però di sposare una teoria ben illustrata da La Gazzetta dello Sport: lo stile probo ed esemplare, che da sempre la famiglia Moratti cerca di trasmettere, negli ultimi tempi è stato macchiato da atteggiamenti sopra le righe di mister Mourinho che, in continuo conflitto con i mass media nostrani, ha addirittura scelto la via del silenzio (evidentemente non in totale accordo con la Società , viste le interviste rilasciate dallo stesso Moratti nel post partita di Mercoledì).
Tralasciando gli obblighi contrattuali verso le emittenti televisive (le quali versano fior fior di milioni di Euro per poter avere contatti diretti con le società  di calcio e che hanno quindi il sacrosanto diritto di critica nei confronti dei loro esponenti), cui la società  Inter deve necessariamente adempiere, ed il fatto che i nerazzurri (dagli alti organi societari ai giocatori) si sono da sempre distinti per la grande disponibilità  e professionalità  (pur in conseguenza di feroci ed immotivate critiche, vd. periodo pre-Calciopoli) con cui hanno saputo controbattere alle domande degli organi di informazione, dobbiamo necessariamente considerare l’impatto emotivo che questi comportamenti del portoghese potrebbero far scaturire.
Se alla vigilia della delicatissima gara contro il Rubin Kazan era stato Sandro Mazzola (peccando di orgoglio, perchè un grande ex calciatore come lui, che peraltro è tifoso interista, avrebbe dovuto considerare il fatto che polemiche inutili come quella con Mou potevano risultare molto nocive per la squadra prima di una partita delicata come quella di Mercoledì) a stuzzicare e scatenare così le poco gradevoli (e gradite) parole dell’allenatore, adesso nessuno riesce a capire i motivi del suo mutismo.
E se a tutto ciò (e mi ripeto, non sono aspetti da sottovalutare in casa Inter, perchè Moratti tiene moltissimo all’immagine societaria, che oggi è in gran parte influenzata dal giudizio mass media, che evidentemente non può essere benevolo) aggiungiamo i continui dissidi con il giovane Balotelli, che sembra sempre più aver sostituito l’ex pupillo Recoba nel cuore del Presidente, la bruciante sconfitta con la Juventus, la persistente e stucchevole spocchia di Josè Mourinho, per quest’ultimo non è poi così improbabile un futuro prossimo lontano da Milano come poteva apparire un mesetto fa. A meno che lo Special One non regali a Noi tifosi la tanto
agognata Coppa dalle grandi orecchie.

Gianni Casillo

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