La meglio gioventù rossonera: è il Milan la squadra più futuribile d’Italia

Luigi Donnarumma classe ’99, Alessio Romagnoli ’95, Mattia De Sciglio ’92, Davide Calabria ’96, Andrea Bertolacci ’91, Mbaye Niang ’94. E’ la meglio gioventù rossonera: giovani forti, da Milan e con ulteriori prospettive di crescita. Margini che proprio il buon Mihajlovic dovrà concretizzare in un limitato lasso di tempo per riportare il Diavolo alle altezze che gli competono.

SCELTA: SPAZIO AI GIOVANI – Non c’è squadra di prima fascia in Italia che negli ultimi anni si sia rivoluzionata quanto il Milan: con un credo, quello di puntare sui prospetti. Il discorso è sempre il solito e torna buono in casi come questi: puntare a vincere subito e magari accantonare disegni futuristici, o invece rischiare di restare all’asciutto ma lavorare per un futuro grandioso. La via più affascinante è giocoforza la seconda, non sempre percorribile però nelle dinamiche di una grande squadra, lì dove spesso non viene concesso il tempo di amalgamare gli elementi e vivere questo lastricato percorso con tutti i pro ed i contro che si porta dietro. E’ in tal senso cruciale il lavoro dell’allenatore: ossia quello di coniugare la traiettoria di crescita dei suoi migliori giovani con i risultati e dunque una classifica quantomeno onorevole.

LA SITUAZIONE ATTUALE – Sentiero sul quale Mihajlovic sta provando a districarsi a mo’ di equilibrista: il sesto posto fa storcere il muso ai tifosi più esigenti ed assetati di rivincita, desiderosi di ritrovare il proprio Milan a battagliare per le primissime posizioni della classifica. La distanza dal podio è però tutt’altro che proibitiva ed i rossoneri – complice un calendario che prima della sosta natalizia li vedrà impegnati in ordine contro Carpi, Verona e Frosinone – possono ridurre le distanze e portarsi a ridosso della zona calda. Nel frattempo qualcosa è accaduto: Donnarumma è da considerarsi a tutti gli effetti il nuovo portiere titolare e come Romagnoli – in costante crescita – è pronto a simboleggiare il Milan che sarà nel prossimo quindicennio. Le corsie: De Sciglio deve definitivamente risolvere le noie fisiche che gli tolgono sicurezza per diventare a pieno titolo l’esterno più importante del nostro panorama calcistico (mai messo in discussione dal Ct Antonio Conte), Calabria ha sfruttato i 374 minuti complessivamente concessigli da Mihajlovic per lasciar intravedere un chiaro potenziale.

ULTIMI SVILUPPI: UN NIANG DA SBALLO – Andrea Bertolacci è già calciatore fatto: all’abilità nell’impostazione e agli ottimi fondamentali aggiunge la specialità della casa, quella perfezione nella scelta dei tempi d’inserimento che lo rende una pedina dalla difficile lettura per gli avversari. Guai fisici ne hanno gravemente attutito l’impatto ma è risorsa in grado di cambiare volto a questo Milan. Come sta già facendo Niang: pienamente ristabilitosi dall’operazione subita in estate al metatarso del piede destro, stazza e potenza impressionante, confidenza con la palla, carattere e freddezza in zona gol tracciano i confini di un attaccante tremendamente moderno. La doppietta con cui ha steso la Sampdoria il biglietto da visita di un campionato potenzialmente da protagonista. Al quadro descritto vanno aggiunti tra gli altri i vari Bacca, Luiz Adriano, Cerci, Bonaventura, Kucka, Montolivo, Antonelli: non classe ’90, vero, ma assolutamente futuribili e chi più chi meno – Bacca e Bonaventura su tutti – chiavi del progetto rossonero. Dove invece, nonostante la giovanissima età, non sembrano rientrare Rodrigo Ely, Josè Mauri e Suso: segnale chiaro, Mihajovic non butta dentro alla stregua di un’infornata ma sceglie accuratamente. Sceglie gente da Milan: da Milan del presente e del futuro.