Champions League
Champions League: Juve e Milan da sufficienza, ma ora sono già obbligate a vincere
Esordio in Champions League discreto per Juve e Milan ma i risultati di Parigi e Salisburgo obbligano già a vincere le prossime sfide
Un pareggio e una sconfitta nella prima serata italiana di Champions League. Un raccolto probabilmente inferiore rispetto a quel che si sperava ma tutto sommato sufficiente abbinato alle prestazioni di Juve e Milan.
Partiamo dal big match di Parigi, nel quale dopo una ventina di minuti il timore della goleada si era insinuato pericolosamente. Il genio di Neymar a innescare la voracità di Mbappé per un Paris Saint Germain in versione playstation. Eppure gli uomini di Galtier passeggiano o giù di lì per il prato, assuefatti alla qualità del loro possesso palla ma senza quasi il desiderio di voler affondare e schiantare i bianconeri.
E così la Juve ha tempo e modo di rimettersi in partita con McKennie, pur senza dare l’impressione di poter realmente ottenere un risultato positivo. Così come non la dà Max Allegri con le sue sostituzioni (Locatelli per Milik e De Sciglio per Cuadrado) che tendono più a “difendere la sconfitta onorevole” che ad azzardare qualcosa per raggiungere il pareggio. Che infatti non arriva, anzi è Perin a evitare il tris parigino, e ora costringerà la Vecchia Signora a non fallire il prossimo esame casalingo contro il Benfica.
Discreto e nulla più anche l’esordio del Milan che alla RedBull Arena non va oltre il pareggio, ma dimostra comunque spirito e orgoglio nel rimontare il Salisburgo. Kalulu si becca un tunnel con goffa caduta alla Crisantemi (sì sì, proprio quello della Longobarda di Oronzo Canà), ma poi ci pensa Saelemaekers a rimettere la serata in equilibrio. Che non cambierà più perché i rossoneri non sono brillanti come qualche giorno fa nel derby. Meglio un punto che nessuno, chiaro, ma mercoledì prossimo contro la Dinamo Zagabria (che ha battuto il Chelsea) la vittoria sarà pressoché d’obbligo per non complicarsi già di molto la vita.