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Champions League nel segno della Premier: la Serie A galleggia, la Liga annaspa

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La Champions League è arrivata al giro di boa: il primo bilancio in favore della giunonica Premier mentre la Serie A resta in linea di galleggiamento

Concluso il girone d’andata di una Champions League sin qui tutto sommato in linea con le previsioni post sorteggio. Dominio incontrastato quello della Premier League che piazza le sue quattro big in posizione di assoluta serenità per la qualificazione agli ottavi. Liverpool a punteggio pieno del gruppo della morte, Manchester City, Manchester United e Chelsea tutte con due vittorie e una sconfitta all’attivo a confezionare una media punti di 2.25 che fa impallidire chiunque.

D’altro canto il dominio del campionato inglese non può essere una novità, considerato il recentissimo albo d’oro e soprattutto  la clamorosa crescita economica di ogni club della Premier. Una forbice che si sta oltretutto allargando a dismisura di questi tempi, in relazione alla pesante crisi che ha investito in particolare Serie A e Liga.

Il massimo campionato italiano si sta sinora difendendo dignitosamente: la media di 1.41 punti a partita è infatti la medesima della Bundesliga, che paga aritmeticamente le comparsate o poco più di Wolfsburg e Lipsia e si sostiene con l’imprendibile Bayern Monaco e con il solido Borussia Dortmund.

Italia tutt’altro che sicura però di mandare avanti nel torneo le sue formazioni, Juventus a parte naturalmente. Inter e Atalanta a oggi sarebbero fuori, al Milan sempre battuto servirebbe un mezzo miracolo sportivo per centrare gli ottavi.

Se nello Stivale si prova a galleggiare faticosamente, in Spagna invece si annaspa eccome. Le cinque formazioni iberiche hanno incassato nelle prime tre giornate una media punti di 1.33, sintomo evidente di un allarme rosso ormai risuonato da tempo.

Che poi, allo stato attuale solamente il Barcellona sarebbe estromesso dalla seconda fase, mentre Real Madrid, Atletico Madrid, Villarreal e Siviglia navigano tutte a vista in seconda posizione nei rispettivi gruppi. L’en plein resta possibile, ma la sensazione è che rispetto al decennio d’oro dei sei titoli il passo indietro sia in qualche modo irreversibile. E che la Premier League possa dormire sonni tranquilli di dominio per parecchio tempo.

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