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Sotto lo sguardo severo dell’Europa

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Il quadro completo degli ottavi di finale di Champions League

OTTAVI DI FINALE CHAMPIONS LEAGUE – Stasera si giocheranno le prime due partite valide per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, da oggi dunque sapremo con esattezza chi è che andrà avanti e potrà puntare alla coppa dalle grandi orecchie e chi no. La situazione invero si è già delineata nei match di andata e praticamente, a eccezione del Manchester United e del Chelsea, tutte le teste di serie hanno vinto vinto in trasferta. Andiamo a vedere il quadro completo delle gare che si giocheranno tra questa e la prossima settimana e che ci diranno chi passerà ai quarti.

ATLETICO MADRID – MILAN (AND. 1-0) – Il gol di Diego Costa all’andata è stato la beffa più grande in questa stagione per il Milan. I rossoneri in casa hanno dominato per larghi tratti della gara ma non sono stati bravi a mettere dentro il gol decisivo, una pecca che si denota spesso da quando c’è Seedorf (solamente nove reti messe a segno in dieci gare con l’olandese). Dalla sua l’Atletico Madrid ha una squadra compatta anche se non eccellente, può contare sulla potenza di Diego Costa e sulla poliedricità dei centrocampisti Gabi e Koke, ma la difesa non è imbattibile fatta eccezione per Courtois che i milanisti hanno imparato a conoscere all’andata. L’impresa è possibile, se si vuol ridurre il tutto a un discorso da bar allora potremmo dire che al Milan basta vincere. Eh, basta vincere, fosse facile…

BAYERN MONACO – ARSENAL (AND. 2-0) – Supercoppa a parte, il Bayern Monaco ha perso solamente una volta quest’anno e tra l’altro in casa tre a due col Manchester City, ma d’altronde anche Dio si è riposato un giorno, no? Scherzi a parte lo strapotere del Bayern Monaco sembra ancora troppo inattaccabile da parte di una squadra tecnicamente buona ma nel complesso abbastanza modesta come l’Arsenal. I gunners, come ben sappiamo, sono poco inclini a giocare i big match ma hanno dalla loro il precedente clamoroso dell’anno scorso quando per poco non rimontavano un uno a tre. Anche all’Allianz Arena sembra tutto già scritto, conterà soprattutto la partenza del Bayern: i tifosi dell’Arsenal facciano gli scongiuri ma sarà dura. 

BARCELLONA – MANCHESTER CITY (AND. 2-0) – Dopo le polemiche dell’andata e soprattutto il due a zero ottenuto grazie a Messi e Alves, rimane difficile pensare a una remuntada del Manchester City. Le due squadre non sono affatto in forma, il Barca ha perso a Valladolid e ha giocato malissimo, il City viene dalla clamorosa eliminazione dalla FA Cup ad opera del Wigan. Va detto pure che l’urna non è stata benevola perché questa è di gran lunga la sfida più spettacolare, ma alla luce del match dell’Etihad al City sembra mancare ancora quel quid per far bene in Europa. 

PSG – BAYER LEVERKUSEN (AND. 4-0) – A Leverkusen il PSG si è assicurato un piede e mezzo ai quarti, a meno di clamorosi ribaltoni che passerebbero alla Storia, i parigini sembrano certi del passaggio del turno. Blanc potrà addirittura fare turnover, mentre Ibrahimovic vorrà dimostrare di essere un animale da grandi palcoscenici continuando a segnare in Champions. Dall’altra parte al Bayer resta l’onore, la squadra di Hyypia non ha molte velleità di passaggio del turno e qualitativamente è tra le peggiori agli ottavi, rimane comunque la gioia di aver passato un girone di ferro e di averci provato.

CHELSEA – GALATASARAY (AND. 1-1) – Questa forse è la partita più attesa e più aperta. L’andata ha fatto vedere che il Chelsea è una grande squadra ma il Galatasaray ha un mix di giocatori interessanti e veterani alla Drogba che possono fare la differenza e far diventare i giallorossi la rivelazione del torneo. Da una parte Mourinho, esperto in fatto di vittorie europee, dall’altra Mancini, che in campo internazionale ha sempre mostrato lacune da allenatore: chi la spunterà? La partita del cuore si giocherà la prossima settimana a Stamford Bridge, dove tornerà per la prima volta da avversario Didier Drogba, uno che di gol a Londra ne ha fatti parecchi. A proposito di “vecchietti” tra gli inglesi c’è l’ottuagenario Eto’o che non ne vuol sapere di uscire dalla Champions. Sarà una grande sfida, c’è da scommetterci.

REAL MADRID – SCHALKE 04 (AND. 6-1) – La partita più squilibrata dell’intera Champions League: all’andata le merengues hanno passeggiato segnando sei gol a Gelsenkirchen e ammutolendo i ragazzi di Keller. Sei a uno è un risultato pesante e che mette in cassaforte il passaggio del turno, è illogico anche parlare di speranze di rimonta. Magari i biancoblu potranno mostrarci qualche prodezza alla Huntelaar oppure farsi dei selfie al Bernabeu, perché no. Ancelotti è favorito non solo in questa partita, ma anche per il successo finale in Champions perché in poche hanno un gioco e un arsenale come quello degli spagnoli.

BORUSSIA DORTMUND – ZENIT (AND. 4-2) – Anche qui ormai la frittata per lo Zenit sembra fatta; i russi hanno addirittura esonerato Luciano Spalletti e adesso lo spogliatoio è una polveriera (lo era anche prima, non che cambi molto). La differenza tra le due squadre è stata palese nei primi dieci minuti dell’andata, quando il BVB ha segnato due volte: questa squadra quando dice di essere concreta è tra le migliori al mondo, ma la banda dell’oro di Klopp troppo spesso soffre di ingenuità e sia sotto porta che dietro affronta clamorosi momenti di blackout. Il calcio è strano, come ci insegnano, quindi ci può stare qualsiasi risultato anche a fronte delle nuove energie dei russi per via del cambio di panchina.

MANCHESTER UNITED – OLYMPIAKOS PIREO (AND. 0-2) – Ed eccoci all’unica vera sorpresa della Champions League, la vittoria dell‘Olympiakos Pireo contro il Manchester United in Grecia. Questo United non è nemmeno lontano parente di quello di Ferguson e su questo ci siamo, ma la mentalità dei Red Devils di non mollare mai rende la rimonta meno complicata del previsto. Dall’altra parte c’è un Olympiakos che in casa gioca benissimo e può puntare su giocatori di talento come Campbell, ma l’organico nel complesso non è esperto e la pressione dell’Old Trafford potrà fare la differenza. Complimenti comunque a Michel che ha saputo ovviare alla perdita di Mitroglou e ha ridisegnato una squadra che in avanti dà pochi punti di riferimento.

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