L’Inter di Josè Mourinho entra nella storia. La vittoria per 2-0 contro il Bayern Monaco a Madrid al Santiago Bernabeù nella finale di Champions League che consente ai nerazzurri di centrare la tripletta e di riportare a Milano la Champions League dopo 45 anni.
L’allenatore portoghese completa il suo capolavoro e fa sognare tutti i tifosi e l’ambiente interista, portando a compimento anche il suo desiderio dando il suo piccolo apporto (come gli piace definirlo a lui).
A decidere la partita è Diego Milito, colui che doveva prendere il posto di Zlatan Ibrahimovic e che ne ha addirittura cancellato il ricordo nella Milano nerazzurra. La doppietta in uno dei tempi del calcio mondiale suggella la stagione di un campione che, perchè no, può pensare anche ad una candidatura per il Pallone d’Oro poichè, per costanza di rendimento, quest’anno non c’è stato un calciatore che lo ha equivalso.
Bella combinazione nel primo tempo tra l’argentino e Wesley Sneijder nel primo tempo che ha portato il vantaggio, grandissima azione solitaria, con tanto di sterzata micidiale (specialità  della casa), che chiude la partita e fa tacere i tifosi del Bayern che solo a brevi sprazzi hanno creduto veramente al pareggio, e ci sono andati vicini due volte in avvio di ripresa, prima con Muller e poi con Robben, ma Cambiasso e Julio Cèsar negano la gioia del gol ai bavaresi.
Complimenti all’Inter, a tutti i giocatori che si sono sacrificati anche questa sera dopo una stagione lunghissima, ed hanno ottenuto il terzo trofeo stagionale, quello più importante. Mourinho, come è probabile, saluterà  il calcio italiano, ma il suo segno lo ha lasciato eccome.