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Champions League: arriva il Bayern, tutti i problemi del Psg

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Neymar

Arriva la Champions League a al PSG si fa la conta dei problemi della squadra in vista della delicata sfida con il Bayern Monaco

Arrivare alla partita della vita e scoprirsi deboli, se non proprio impauriti. Una condizione che sembra regnare a Parigi alla vigilia dell’andata degli ottavi contro il Bayern. Un impegno tra i più gravosi, il sorteggio non ha sorriso a Messi e compagni. E in questi giorni, invece di ardere di desiderio nel voler “vendicare” la sconfitta in finale nel 2020 per opera di Kingsley Coman, nella capitale di Francia si contano i problemi. O per meglio dire si sommano, uno dopo l’altro. Ecco un breve ma nutrito elenco delle situazioni che in questo momento affollano quel cervello collettivo che è una squadra di calcio.

1) L’ultimo periodo. Sconfitto in Ligue 1 dal Monaco e in coppa dal Marsiglia. Lo stato di forma della squadra non è dei migliori. Oltre ai risultati negativi, è il merito delle prestazioni che non lascia assolutamente tranquilli.

2) Il caso Donnarumma. A cicli ricorrenti il portiere della Nazionale finisce sul banco degli imputati. Stavolta per ragioni che vanno oltre il campo da gioco. Nella polveriera dello spogliatoio parigino, Neymar e Marquinhos hanno puntato il dito contro i dirigenti e l’allenatore principalmente ma non solo: Gigio è stato accusato di avere parlato con i tifosi, cosa che proprio Marquinhos aveva chiesto di non fare.

3) Neymar contro tutti. Il brasiliano appare insofferente ma questo suo lato del carattere è noto, straconosciuto, solo quando veste la malia verde-oro (almeno in Qatar) appare di un’altra pasta. In partita O’Ney ha mostrato segni inequivocabili contro i compagni meno dotati tecnicamente come Vitinha ed Ekitike. Un atteggiamento che certo non induce il gruppo a compattarsi in un momento difficile. Con la “centralità” di Neymar occorre fare i conti. Come ha scritto l’Équipe, oltre a rivelare le male parole nello spogliatoio all’indirizzo del ds Campos, «il PSG, nonostante la buona prestazione in questa stagione del ’10’, sta meditando, come lo scorso anno, di cederlo in estate. Il problema, come già accaduto a luglio, è il suo alto ingaggio e la situazione contrattuale del giocatore. Neymar ha rinnovato automaticamente fino al 2027, è uno dei più pagati della rosa e nessuna squadra europea può ora assumersi il suo stipendio». Peraltro, il rendimento del giocatore rasenta la condizione di irrinunciabilità: «I numeri di Ney rimangono indiscutibili. In 27 partite in questa stagione, la stella del PSG ha confezionato 17 gol e 16 assist, anche se il suo livello dopo la Coppa del Mondo non è lo stesso dei primi tre mesi della stagione».

4) Ci sarà Kylian Mbappé? Indubbiamente l’assenza del capocannoniere del Mondiale sta pesando sul presente del Psg. Domenica l’attaccante ha partecipato parzialmente all’allenamento insieme ai compagni e il suo ingresso nel gruppo è stato confermato anche oggi. Schierarlo contro il Bayern dal primo minuto potrebbe essere un azzardo. Ma certamente ci si aspettava un ritorno in campo più tardivo e questa è una bella notizia. Anche per fugare quella che in Francia considerano una vera e propria maledizione da un po’ di anni a questa parte: quando arriva la Champions League nella sua fase a eliminazione diretta, puntualmente si infortunano i big della squadra. Mbappé non sarebbe che l’ultimo di una lista che negli anni recenti ha visto Neymar e Marco Verratti farne parte e nel passato nomi del calibro di Thiago Motta, Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic.

5) Quanto conta la tradizione? Così come in casa Juve le tante sconfitte in finale rappresentano un fattore mentale con cui inevitabilmente chiunque arrivi si trova a fare i conti, a Parigi lo spettro delle rimonte va ancora esorcizzato. Domani sera non basterà vincere per cancellare il ricordo delle rimonte patite con Barcellona, Manchester United e Real Madrid. Il Psg deve fare un vero e proprio rito di passaggio per essere grande davvero.