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Cessione Sampdoria: l’ultimatum di Vialli e la richiesta di Ferrero
La vendita della Sampdoria potrebbe concretizzarsi entro un mese: Vialli chiede un ruolo operativo e decisionale, Ferrero spara alto
La cessione della Sampdoria può concretizzarsi entro un mese per espletare i passaggi burocratici fondamentali e permettere alla nuova proprietà di organizzare la nuova stagione. È questa l’indiscrezione lanciata da Repubblica dopo l’incontro a Londra tra il vicepresidente Antonio Romei e il fondo internazionale interessato all’acquisizione della società. Non c’è stata una svolta significativa, si è trattato di un faccia a faccia interlocutorio per valutare le condizioni di un’eventuale trattativa. Difficile, dunque, fare previsioni sull’esito dell’operazione, specie se la richiesta del patron doriano Massimo Ferrero resterà stabile a 180 milioni di euro. Il prezzo risulta corretto se osserviamo tutti gli investimenti fatti durante la sua gestione, dalle strutture di Casa Samp alla valorizzazione di una rosa che ambisce a un posto in Europa League.
Tuttavia, oltre alla spesa per rilevare la Sampdoria, il fondo dovrebbe mettere ulteriormente mano al portafogli: innanzitutto i costi derivanti dal rifacimento dei campi del centro di allenamento “Mugnaini” (25 milioni di euro) e il restyling dello stadio “Ferraris” (30 milioni di euro da dividere col Genoa) saranno addebitati alla società alla voce passivo; poi, servirebbe investire immediatamente una sostanziosa cifra (almeno 100 milioni di euro) per la gestione della rosa in previsione futura. Gli ostacoli non finiscono qui. Gianluca Vialli, che non ha partecipato alla riunione in Gran Bretagna, ha chiesto un ruolo operativo e decisionale, non di mera rappresentanza. Se le sue richieste non saranno accettate entro due settimane, l’ex bomber blucerchiato sarà il nuovo capo delegazione della nazionale italiana.
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