2014
Celtic Park, grinta e grande tradizione: Inter, ecco la formazione di Deila
Europa League, sedicesimi di finale: analizziamo i Bhoys di Deila, gloriosa formazione scozzese
QUADRO GENERALE – Match di difficoltà media per l’Inter di Roberto Mancini per i sedicesimi di finale di Europa League. La compagine meneghina infatti affronterà il Celtic guidato da Ronny Deila, storica formazione scozzese che si è qualificata alla fase ad eliminazione diretta grazie al secondo posto nel gruppo D, completato da Salisburgo, Astra Giurgiu e Dinamo Zagabria. Parliamo di una squadra dal passato glorioso, che ha nei tifosi il punto di forza ma che non dovrebbe mettere in grande difficoltà i nerazzurri. Parlavamo dei supporters però, perchè…
PERCORSO FINORA IN CAMPIONATO ED IN EUROPA – Nella Scottish Premiership il Celtic ha una tradizione invidiabile con 45 titoli in bacheca, grazie anche al numero esiguo di contendenti (diminuiti ulteriormente con l’assenza dei Rangers, rivali storici, falliti nel 2012). In questa stagione la formazione di Glasgow è situata al primo posto con 38 punti raccolti nelle prime 16 gare, a +6 dall’Inverness. Buono anche il cammino in Europa League, con la qualificazione ai sedicesimi raggiunta con un turno di anticipo: sono 8 i punti raccolti nelle 6 gare del girone, con ben 10 reti fatte ed 11 subite. Il cammino europeo degli scozzesi però era iniziato in Champions League: dopo aver superato il Legia Varsavia per motivi burocratici, Brown e compagni sono stati eliminati dal Maribor nei play-off di Champions League.
GIOCATORI CHIAVE – Non è più il Celtic del duo Larsson-Sutton, che metteva paura a mezza Europa, ma ci sono alcuni profili molto interessanti. Uno è certamente quello di John Guidetti: svedese classe 1992, Guidetti è un prodotto dell’Academy del Manchester City e anche al Celtic Park sta dimostrando di essere un campione in erba, con le 11 reti raccolte nelle prime 15 presenze. Il ragazzo di Stoccolma ha il profilo del centravanti moderno: forte fisicamente, Guidetti ha un’ottima tecnica di base ed una buona velocità palla al piede. Oltre che un grande killer instinct, come possiamo vedere.
Un altro profilo interessante è quello di Virgil Van Djik; classe 1991, il centrale difensivo olandese ricorda l’ex Milan e Lazio Jaap Stam per caratteristiche tecniche: grande fisicità, intelligenza tattica e buon piede per impostare l’azione. Per lui si sono fatti sotto diversi club di Premier League, tra cui Arsenal e Southampton, ed è ormai pronto al salto di qualità. Terzo ed ultimo calciatore da tenere sotto la lente di ingrandimento è Kris Commons; più anziano di Guidetti e Van Djik (classe 1983), Commons è il classico esterno britannico: discreta velocità, maestro negli inserimenti e un mancino vellutato. Tiratore specializzato, lo scozzese nato a Mansfield è già a quota 6 reti in stagione ed il suo futuro è sempre più lontano dalla Scottish Premiership: in scadenza di contratto 2015, su di lui ci sono WBA e Leicester CIty.
PUNTO DEBOLE – Come ha commentato la bandiera interista Burgnich in esclusiva a Calcionews24.com, il Celtic è una formazione con ha top player ma solo buoni giocatori e talenti in erba. Il punto debole della formazione di Deila risiede nella poca qualità tecnica globale: le 33 reti messe a segno nelle 16 gare di campionato non sono un ottimo punto di riferimento per la valutazione dei Bhoys, che però riesce a colmare questa inferiorità tecnica con un grande spirito di squadra, una tenacia guerriera che mette in difficoltà qualsiasi opponente.
ALLENATORE TATTICHE – Dopo la lunga gestione Neil Lennon, sulla panchina biancoverde è arrivato il norvegese Ronny Deila. Dopo una buona carriera da calciatore in Norvegia, Deila è riuscito a guadagnarsi una grande reputazione da allenatore con lo Strømsgodset: il tecnico classe 1975 è riuscito a portare i biancoblu in pochi anni dalla lotta salvezza al titolo in Eliteserien nel 2013. A livello tattico Deila non ha dei dogmi particolari; il suo 4-3-3 di base si evolve facilmente in un 4-2-3-1 o in un 4-4-2, grazie anche alla duttilità dei centrocampisti, basti pensare a Commons e Forrest. Contrariamente alla tradizione scozzese, Deila ha portato un’idea di gioco offensiva, tipica della scuola norvegese: un ruolo importante è rivestito dalle mezzali, pronte ad inserirsi nelle vie centrali.
PRECEDENTI – Pochi ma importanti. Partiamo dal 1967, con la sfida di Lisbona valevole per la finale di Coppa Campioni tra la corazzata di Glasgow e l’Inter guidata dal “Mago” Helenio Herrera; i nerazzurri, che vantavano allora campioni del calibro di Mazzola, Corso e Burgnich furono battuti in rimonta per 2-1. Un altro scontro tra le due formazioni è registrato nell’edizione 1971-1972 della Coppa Campioni: in occasione della semifinale fu l’Inter ad avere la meglio ai rigori, dopo il doppio 0-0 all’andata e al ritorno.