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Ceferin, retroscena Super League: «Vi spiego l’annuncio a mezzanotte»
Il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, torna a parlare di Super League: ecco le sue dichiarazioni e alcuni retroscena
Aleksander Ceferin, ospite del media sloveno 24ur, ha parlato della Super League.
RETROSCENA SUPER LEAGUE – «Ero in Svizzera e stavo guidando. A un certo punto ho ricevuto una chiamata dall’ultimo dei 12 club fondatori. Mi hanno detto ‘Dobbiamo firmare entro domani mattina, altrimenti non ne faremo parte’. Ho risposto ‘Ok, da domani iniziamo una guerra. Se sarà così, domani sarai tra i miei nemici. Loro invece avrebbero voluto restare miei amici ma facendo parte della Superlega, così ho fatto capire che non poteva esistere una cosa simile. È una cosa interessante: si tratta di calcio europeo ma hanno pubblicato nel cuore della notte. Ovviamente per il mercato americano, è stato uno dei motivi che ha fatto arrabbiare alcuni tifosi».
PROGRAMMA – «Oggi un club mi ha mandato il programma delle gare della Superlega: era molto divertente, perché giocano solo Real e Juventus ogni giorno. Vedremo cosa succederà la prossima settimana. A 24 ore dal congresso sono successe tante cose, ma mi aspetto altre novità entro venerdì. Credo che chi afferma di essere completamente calmo in questa situazione, non dice la verità. La situazione è molto complicata per loro e non per la UEFA, che ha dalla sua parte 235 su 247 club. Anzi, 244. Sono tutti con noi. Ieri ho ricevuto sms di sostegno da praticamente tutti i club in Europa. Quindi ora ci aspettiamo che tutti si rendano conto del loro errore e ne subiscano le conseguenze. Ne parleremo la prossima settimana».
RAPPORTO CON I CLUB – «Ho parlato con il proprietario della Roma e il proprietario del Marsiglia, che sono miliardari americani e hanno dichiarato pubblicamente che non si sarebbe mai iscritti a un campionato del genere perché rispettano i tifosi e la tradizione dei loro club. È ingiusto dire che i proprietari americani sono diversi, anche se è vero che il loro sistema sportivo è diverso. Tutti commettiamo degli errori. In un certo senso sono rimasto deluso da tutti, ma devo dire che forse il Barcellona è quello che mi ha deluso meno. Laporta è stato eletto da pochissimo tempo e gli ho parlato due o tre volte. Era sotto forte pressione a causa della situazione finanziaria che ha ereditato. Questo succede quando paghi più del dovuto alcuni giocatori e non ottieni un risultato. Prendiamo il Bayern Monaco: non ha debiti e ha vinto la Champions League. Sono stato in costante contatto con il direttore generale del Bayern, Karl-Heinz Rummenigge, e il direttore generale del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke. Mi hanno aiutato molto, così come il presidente Nasser Al-Khelaifi, che a rigor di logica sarebbe dovuto essere uno dei primi a prendere parte alla Superlega».