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Ceferin: «Il City ha violato il fair play finanziario, avevo ragione»

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Le parole di Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, sulle possibili violazioni del Manchester City al fair play finanziario

Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, ha parlato al The Telegraph delle violazioni commesse dal Manchester City.

MANCHESTER CITY – «Sapevamo di avere ragione, eravamo nel giusto. Non avremmo deciso in quel senso se non avessimo pensato di avere ragione. Ho fatto l’avvocato per 25 anni, e so che a volte vinci una causa che sei sicuro di perdere, e a volte si perde una causa quando si è sicur di vincere. In una democrazia seria bisogna semplicemente rispettare la decisione del tribunale. Non voglio parlare del caso in Inghilterra. Ma confido che la decisione del nostro organismo indipendente sia stata corretta».

ARABIA SAUDITA – «Non sono affatto preoccupato, perché il calcio europeo ha radici molto forti. Fa parte della cultura, della nostra storia. Non puoi comprarlo. Vanno lì perché i contratti sono enormi, e non li biasimo per questo. Se sono vicini alla fine della loro carriera, forse è una nuova avventura e guadagni un sacco di soldi, ci sta. Ma dire che stai andando lì per aiutare, è ridicolo…».

MULTIPROPRIETA’ – «Il mio problema più grande al quale non ho trovato una soluzione. Prendete ad esempio un grande club inglese che perde 3-0 contro un piccolo club portoghese, se vuoi, perché le brutte giornate capitano a tutti. Ora immaginate che siano della stessa proprietà…Potremmo sempre dire: va bene, puoi farlo a queste e queste e quelle condizioni. Ma il pieno controllo di due o più è un vietato. Per ora questa è la mia opinione. Non siamo arrivati ​​a una soluzione concreta».

STADI – «Il mondo sta impazzendo. Sono tempi folli, la preoccupazione più grande è la sicurezza. La mia paura non riguarda solo gli stadi. Perché gli stadi, ne sono sicuro, saranno protetti adeguatamente. Ma i tifosi saranno ovunque. Siamo ottimisti. Penso ancora che tutto andrà bene con il sostegno delle autorità tedesche, che sono molto determinate ad aiutarci. Finale di Champions di Parigi? Non posso immaginare che una cosa del genere possa accadere di nuovo. Ora, la voce dei rappresentanti dei tifosi viene ascoltata e riconosciuta sia nella preparazione che nello svolgimento della partita».

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