2020
Ceferin annuncia: «Siamo pronti a giocare negli stadi vuoti. Nazionali? A settembre»
Aleksander Ceferin ha parlato in una lunga intervista al Corriere della Sera: queste le parole del numero uno della UEFA
Il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, ha parlato in una lunga intervista al Corriere della Sera. Queste le sue parole.
RIPARTENZA – «La priorità è la salute di tifosi, giocatori e dirigenti. Sono ottimista di natura, credo ci siano opzioni che ci possono permettere di ricominciare campionati coppe e portarli a termine. Potremmo dover riprendere senza spettatori, ma la cosa più importante credo sia giocare le partite. In tempi così duri si porterebbe alla gente felicità e un certo senso di normalità anche se le partite saranno solo in tv».
CALCIO – «Perchè il calcio non ha chiuso? È presto per dire che non possiamo completare la stagione. L’impatto sarebbe terribile per club e leghe. Possiamo terminare, ma dobbiamo rispettare le decisioni delle autorità e aspettare il permesso per tornare a giocare».
COPPE – «Prima campionato e poi coppe? Dipende da quando si riprenderà, se possiamo farlo abbastanza presto, campionati e coppe europee potrebbero disputarsi in parallelo».
DEADLINE FINALI – «Non c’è una data limite per le finali di coppa. Dipende tutto da quando ricominceremo a giocare».
NAZIONALI – «Quando torneranno? Direi a settembre».
ALLENAMENTI – «Tutte le attività si stanno organizzando per ricominciare, tutti hanno bisogno di ritrovare le loro vite. Se le misure di sicurezza verranno rispettate e se le autorità daranno luce verde, gli allenamenti potrebbero riprendere come il resto. Per le gare servirà un ulteriore consenso».
CALCIO SOLO IN TV – «Porte chiuse? All’inizio sì, ma è meglio giocare senza spettatori che non farlo affatto. Il calcio riporterebbe nelle case dei tifosi emozioni e gioia di cui hanno disperatamente bisogno».
DEADLINE – «Deadline per chiudere la stagione 19-20? No, non c’è una deadline specifica. Siamo esplorando una varietà di opzioni per vedere quando potrebbero finire le competizioni, sempre in base alle date per ripartire».
CALENDARIO – «Discuteremo del calendario internazionale post 2024 e ci accorderemo sugli scenari futuri. Ma è presto per parlare di potenziali soluzioni».
DECISIONE DEL BELGIO – «Decisioni del genere non vanne prese da soli. Il calcio è interconnesso, abbiamo visto quanto è importante che Uefa e leghe lavorino in buona cooperazione. Il Comitato esecutivo prenderà in esame i casi».
DANNO ECONOMICO – «I campionati sono la base dei ricavi per i club a livello nazionale. Se completati, le conseguenze finanziare saranno limitate. La Uefa invece perderà tanti soldi per aver posticipato Euro 2020».
FAIR PLAY FINANZIARIO – «Abbiamo già sospeso alcune condizioni, ma non rottameremo il fair play finanziario. Ha portato tanti benefici, però deve essere un aiuto, non un ostacolo: saremo flessibili».
MANCHESTER CITY – «Il caso è stato trattato da un organo indipendente e ora è al Tas. Non sarebbe appropriato fare commenti».
VAR – «La Var va utilizzata solo in caso di errori chiari ed evidenti. È un sostegno tecnologico importante, ma non può garantire che un fuorigioco per un’unghia del piede sia certezza assoluta. Anche l’autovelox ha un piccolo margine di tolleranza quando ti scopre oltre il limite di velocità».
REFERENTI ITALIANI – «Michele Uva e Andrea Agnelli siedono con me nel Comitato Esecutivo Uefa, Evelina Christillin nel Consiglio Fifa. Ci sono tanti italiani con ruoli importanti alla Uefa: Giorgio Marchetti vice segretario generale, Andrea Traverso alla sostenibilità finanziaria, Angelo Rigopoulos per disciplina e integrità, Roberto Rosetti capo del settore arbitri. È naturale che un Paese fondamentale per il calcio abbia un ruolo importante. E non dimentico Gabriele Gravina: lavora con grande lealtà verso la Uefa».