Cech punge l’Arsenal: “Meglio cambiare allenatore e vincere che…”

L’Arsenal continua a portare avanti una striscia di stagioni senza alcun trofeo, con Arsène Wenger che, di anno in anno, continua ad essere al centro dell’attenzione, in senso negativo. Il francese è ormai al termine della sua lunghissima esperienza sulla panchina dei Gunners, ed a fine stagione ci potrebbe essere il fatidico divorzio. Ha voluto commentare la situazione il portiere di un altro club londinese, Petr Cech, il quale, in merito alle critiche che il suo club ha ricevuto per i repentin cambi in panchina: “Come gruppo abbiamo di pro il fatto di essere molto franchi ed onesti nello spogliatoio. Quando c’è un problema, o se qualcuno non è felice, cerchiamo sempre di trovare una soluzione. La comunicazione è un fattore importantissimo all’interno di una società di calcio; se questa è scarsa, tutto può lentamente decadere. Per quanto riguarda i cambi di allenatore: sono qui da molto tempo e non c’è niente che mi può sorprendere. Abbiamo avuto momenti fantastici con José come allenatore. Un suo ritorno? Ho detto, non sarei sorpreso. Ed è un grande allenatore. Come lo ha fatto però anche Robbie Di Matteo. Se vinci la Champions League è giusto poi che tu riceva rispetto da parte dell’ambiente. Spero che chi prenderà il posto di Benitez in panchina potrà godere di maggiore fortuna e rimanere per qualche tempo. Questo però lo dico ormai da sei anni. Non so tuttavia se una maggiore permanenza dei vari allenatori avrebbe portato ad un maggiore successo da parte nostra. Negli ultimi nove anni abbiamo vinto circa lo stesso numero di titoli vinti dal Manchester United. Eppure loro hanno avuto uno stesso allenatore, noi otto. L’Arsenal con la stessa guida tecncia non ha vinto niente da tanto tempo. Magari preferiscono così, ma penso che sia meglio cambiare dieci allenatori e vincere sei trofei. Sono gusti, noi facciamo le cose nella nostra maniera, gli altri le facciano nella loro. Mi pare giusto continuare sulla falsa riga di uno schema che sin qui è stato vincente“.