2015

CdS: malavita nelle curve di Roma e Lazio

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Le parole dei giudici ieri hanno aperto nuovi (ma non troppo) scenari

L’appello del presidente della Corte d’Appello (scusate il gioco di parole) di Roma, Antonio Marini, ieri ha preso in contropiede qualcuno dalle parti della politica: in poche parole il giudice romano ha messo sullo stesso piano mafioso, camorristi, corrutturi ed… ultras. Sì, perchè secondo la magistratura, ormai il tifo in Italia non è più soltanto un problema di pubblica sicurezza, ma un vero e proprio problema sociale. Che questo fosse palese per molti da anni ormai, pare ovvio, ma adesso è cruda verità anche per chi indaga: a corredo delle parole pronunciate, Marini ha portato come esempio anche i famosi fatti dell’ultima finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, “Genny a’ Carogna” e tutto il resto insomma…

TIFO CAPITALE – L’ipotesi, nemmeno troppo sottaciuta, da parte dei giudici è che ormai la malavita organizzata abbia preso possesso anche delle curve italiane ed in particolar modo di quelle di Roma e Lazio (basti guardare l’ultima inchiesta di “Mafia Capitale”). A tutto questo basti aggiungere l’allarme terrorismo ed il piano per la sicurezza che il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ancora deve far recapitare ai club. Nel mentre ieri l’unico a rispondere all’appello, riporta il Corriere dello Sport, è stato il presidente della Lazio Claudio Lotito, che ha invitato tutti i cittadini onesti a non tacere e denunciare eventuali soprusi allo stadio. 

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