2018

Cda spaccato, il Milan rischia una guerra societaria

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Il CDA non accelera le operazioni di finanziamento, Scaloni irritato con Fassone che dice: «Senza Europa League avremo 20 milioni in meno»

La corsa ad ostacoli rossonera è ancora lunghissima. Prossima tappa camera Giudicante di Nyon che deciderà le sorti del destino del Milan. La prospettiva del rifinanziamento del debito di Elliot è sfumata come conferma Fassone dopo la riunione del Cda: «Non ho informazioni tali da farmi ritenere che ci sia un accelerazione a brevissimo». Il consiglio d’amministrazione rossonero è durato circa un’ora al termine del quale Paolo Scaroni è uscito piuttosto irritato tagliando corto con i giornalisti lì presenti: «Chiedete a Fassone». La rata da 10 milioni di euro è in arrivo ma entro il 30 giugno, Yonghong Li dovrà versare altri 30 milioni e a questo punto mancheranno solamente quattro mesi alla fine dell’ultimatum dei 303 milioni prestati da Elliott.

Il Milan dovrà presentarsi a Nyon con delle garanzie forti per convincere i cinque giudicanti a scegliere la pena più severa: l’esclusione nella prossima Europa League. Il timore dell’estromissione esiste e spaventa i dirigenti del Milan. Fassone stesso ne parla pubblicamente: «Questa ulteriore tegola non influenzerà il mercato. Avevamo pensato a 2-3 giocatori da inserire nei ruoli chiave e con o senza l’Europa League avremo 20 milioni in più o in meno». L’atmosfera non è delle migliori in casa Milan dove aleggia il presentimento che il rinvio alla corte di Nyon sia un segnale dell’esaurimento della pazienza della Uefa. L’ultimo appiglio a cui aggrapparsi diventa il Tas di Losanna che potrebbe mitigare la decisione di Nyon. Il Milan non molla ed è pronto ad affrontare qualsiasi eventualità.

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